ULIVI ABBATTUTI A CASE PENTE: GLI AMBIENTALISTI, LA SNAM NON DICE LA VERITÀ
”Gli ulivi che insistono sull’area della centrale di Case Pente sono poco più di 60 (non 317). Non sono, inoltre, destinati all’abbattimento, bensì solo all’espianto e al successivo reimpianto, il tutto secondo autorizzazione rilasciata dall’ente preposto (Regione Abruzzo, Dipartimento Agricoltura)”. Lo afferma in un comunicato la Snam in risposta all’allarme lanciato dagli ambientalisti sull’abbattimento di oltre 300 piante di ulivo nell’area dove è in via di realizzazione la centrale di compressione a servizio del metanodotto Brindisi-Foligno. Per quanto attiene agli ulivi che fanno riferimento alle linee di collegamento della Centrale di Sulmona alla rete esistente, la Snam precisa che anche in questo caso ha acquisito le necessarie autorizzazioni da parte della Regione. L’azienda ha inoltre siglato precisi accordi bonari di assenso con tutti i proprietari dei terreni su cui tali ulivi insistono, consentendo loro di raccoglierne i frutti prima degli interventi programmati. A seguire, agli stessi proprietari sarà riconosciuto il dovuto indennizzo economico e sarà concesso di decidere in piena autonomia le azioni di ripristino, compreso l’eventuale impianto di nuovi ulivi, da porre in essere nelle aree interessate, riconoscendo gli oneri anche per tali attività. “Il tutto è dunque coerente con l’impegno storicamente profuso da Snam per infrastrutturare il Paese”, conclude la nota divulgata dalla multinazionale, “avendo cura dell’equilibrio dei suoi ecosistemi, come ribadito anche nel recente Transition Plan presentato a ottobre”.
Pronta la replica degli ambientalisti: “La Snam non fornisce alcuna prova di quanto afferma”, evidenzia il portavoce Mario Pizzola. “Noi invece le prove le abbiamo: è l’autorizzazione della Regione all’abbattimento di 317 alberi di ulivo, così come richiesto da Snam, e sono le foto di numerosi alberi abbattuti nella fascia prospiciente il cantiere della centrale, dove dovrebbero essere interrati i 4 tubi si collegamento ai 2 metanodotti che vengono da sud. Alla nostra domanda sul perché sia stato autorizzato l’abbattimento e non l’espianto la Regione così scrive: “In merito alla possibilità di effettuare l’espianto ed il successivo reimpianto degli alberi di olivo in luogo dell’abbattimento si precisa quanto segue: la richiesta di autorizzazione riguarda l’abbattimento e non l’espianto delle piante di olivo con il successivo reimpianto”.
In una lettera indirizzata alla stessa Snam la Regione evidenzia “che la richiesta autorizzativa presentata dalla Snam concerneva il rilascio dell’autorizzazione all’abbattimento delle piante di olivo e che nella medesima richiesta nonché nella documentazione allegata non era presente alcun riferimento all’operazione di espianto”.
“La Snam vuole forse smentire anche l’autorizzazione regionale che la società stessa ha richiesto? O intende forse sostenere che le foto che attestano il taglio – e non l’espianto – di decine di alberi di ulivo di fronte al cantiere di Case Pente sono false? Concludono gli ambientalisti.
Gli ulivi abbattuti dalla Snam