TENTATA ESTORSIONE A RIVISONDOLI, LA PROCURA IMPUGNA LA SENTENZA DI ASSOLUZIONE DI SINDACO E VICESINDACO
Erano stati assolti con formula piena dall’accusa di tentata estorsione in concorso il sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi, il suo vice, Roberto Ciampaglia e il legale dell’ente, Tania Liberatore. Ma a riaprire la partira ci hanno pensato il procuratore della repubblica di Sulmona, Luciano D’Angelo e il sostituto, Edoardo Mariotti, che hanno impugnato la sentenza di primo grado, chiamando in causa la Corte d’Appello dell’Aquila. La vicenda risale al 2023 quando i tre erano finiti sotto inchiesta per aver chiesto, e ottenuto, una somma di circa 20mila euro da una famiglia napoletana per chiudere una transazione per un abuso edilizio nel paese riguardante una scala su suolo pubblico. A supporto dell’accusa ci sarebbe una registrazione. Gli imputati, difesi dagli avvocati Mariella Iommi, Franco Zurlo e Pietro Savastano, hanno spiegato di aver agito esclusivamente per l’interesse dell’ente, fornendo ampia documentazione al riguardo, ribadendo pure che l’incontro finalizzato alla transazione è stato svolto nell’Aula Consiliare del Comune e in presenza di altri amministratori. Il gup, Alessandra De Marco, aveva assolto i tre con rito abbreviato. L’appello della procura riapre ora la partita. (ANSA)