CACCIA AL CINGHIALE: SCONTRO NELL’ATC SUBEQUANO SULLE AREE ASSEGNATE
Continuano a giungere numerose lamentele da parte dei cacciatori iscritti all’Ambito territoriale di caccia (ATC) “Subequano” riguardo alla riperimetrazione delle aree assegnate alle squadre per la caccia collettiva al cinghiale nella zona di protezione esterna al Parco Sirente Velino.
Al centro delle critiche vi sarebbe la gestione delle assegnazioni da parte del presidente dell’ATC e del comitato di gestione, che avrebbero suddiviso le aree in modo non equo. “Sono state assegnate zone di circa 1200 ettari ad alcune squadre, mentre altre si sono viste destinare superfici di molto inferiori. Questo ha sollevato il disappunto delle squadre penalizzate per l’enorme divario”, afferma il presidente provinciale di Enalcaccia, Vincenzo Rubeo, intervenuto sul tema con una dichiarazione rilasciata a Il Centro.
Rubeo sottolinea che, a quasi tre quarti del periodo di caccia al cinghiale ormai trascorso, non vi sono stati correttivi per riequilibrare la situazione: “Questa decisione ha visto penalizzati alcuni cacciatori a vantaggio di altri. Per questo la nostra associazione ha deciso di rendere pubblico questo trattamento iniquo e di ricercare le responsabilità. Abbiamo informato gli organi di controllo e gli uffici preposti”.
Il presidente di Enalcaccia ha inoltre denunciato presunti favoritismi: “Le squadre meglio trattate sono quelle che hanno un proprio componente all’interno del comitato di gestione. È un fatto grave. Tutti i cacciatori pagano le tasse, ma ci sono squadre che operano su 300 ettari e altre su 1200 ettari. È evidente uno squilibrio enorme, che genera risentimento e malcontento. Non è una situazione accettabile”.
Le lamentele rischiano di accendere ulteriormente il dibattito sull’equità nella gestione delle aree di caccia, richiedendo chiarimenti urgenti da parte dei responsabili.