CARCERE, CGIL: NO AL NUOVO PADIGLIONE: MANCANO PERSONALE E FUNZIONALITÀ
La Cgil lancia l’allarme sulle criticità che attanagliano il carcere di massima sicurezza di Sulmona, chiedendo di fermare i lavori per la realizzazione del nuovo padiglione fino a quando non saranno risolti i problemi strutturali e organizzativi che affliggono la struttura.
Le questioni sollevate dal sindacato ruotano intorno a tre punti fondamentali: la cronica carenza di personale penitenziario, il sovraffollamento attuale e le disfunzioni strutturali che rendono difficoltosa l’integrazione tra il vecchio e il nuovo complesso carcerario.
Il nuovo padiglione, la cui apertura è prevista per il 2025, porterà un incremento di circa 200 detenuti, aggravando ulteriormente una situazione già critica. La Cgil sottolinea che l’aumento della popolazione carceraria, senza un adeguato rinforzo degli agenti della polizia penitenziaria – i cosiddetti “baschi blu” – rischia di mettere in ginocchio il sistema di gestione interna.
“Realizzare una nuova struttura senza prima garantire il personale necessario significa compromettere la sicurezza e le condizioni lavorative degli agenti, oltre a creare ulteriori tensioni nel contesto detentivo”, dichiara il sindacato in una nota ufficiale.
La Cgil insiste sulla necessità di un intervento immediato da parte del Ministero della giustizia per inviare rinforzi, migliorare le condizioni lavorative del personale già in servizio e risolvere le problematiche strutturali. L’appello è chiaro: fermare temporaneamente i lavori, pianificare un piano organico e coordinato di risorse, e solo successivamente procedere con l’ampliamento.
La costruzione del nuovo padiglione, inizialmente salutata come una soluzione per alleggerire il sovraffollamento in altre carceri, rischia di trasformarsi in un boomerang per Sulmona, senza un serio intervento governativo a supporto.