IL PROF. SANTE VENTRESCA RICEVE PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO NELL’ASSEMBLEA NAZIONALE AIAS

Una vita dedicata alle persone con disabilità fino a creare due strutture, il Centro diurno di Torrone e la residenza “Dopo di noi” Villa Gioia, che sono un punto di riferimento della regione e il fiore all’occhiello dell’intera Valle Peligna. Dopo oltre mezzo secolo di incessante lavoro per far sta meglio e restituire la giusta dignità a  chi è stato meno fortunato nella vita, il prof. Sante Ventresca ha ottenuto il giusto riconoscimento alla sua lunga attività nel corso dell’assemblea nazionale dell’’Aias che si è svolta, nei giorni scorsi, all’Hotel Sheraton di Roma. In una sala gremita di persone Ventresca ha ricevuto l’attestato dalle mani del presidente nazionale Salvatore Nicitra, che ne ha elogiato la lunga attività sottolineando le tante battaglie sostenute dal professore per riuscire a realizzare la struttura di Villa Gioia che oggi ospita 20 persone ma che è ancora in attesa di ottenere dalla Regione il giusto accreditamento che le consentirebbe di fare il salto di qualità nell’assistenza ai disabili. “Essere riuscito a fare quello che ha fatto il prof Ventresca nel suo territorio è qualcosa di veramente straordinario”, ha detto il presidente nel suo intervento, “tra mille ostacoli costituiti dalla burocrazia e da chi parlava solo il politichese è riuscito a creare due strutture stupende che io mi riprometto di visitare nei prossimi mesi per rendermi conto di persona del grande lavoro svolto da Ventresca. A lui oggi consegnamo uno dei dieci riconoscimenti a suggello di un’attività incessante che va avanti da 52 anni a favore delle persone disabili”.

Ventresca, visibilmente emozionato, ha poi ringraziato dedicando il riconoscimento alla moglie Angela Chiara Miccoli, scomparsa da un anno e che con lui ha sostenuto la lunga battaglia per il Centro diurno e Villa Gioia. “Abbiamo fondato il Centro 52 anni fa”, ha detto Ventresca, “realizzando anche una sede di 1000 metri quadri per il “Dopo di noi”, con 10 mila metri di terreno dove coltiviamo anche frutta e verdura. Realizziamo insieme ai ragazzi nel laboratorio unico nel suo genere, opere d’arte in ceramica di alabastro che abbiamo consegnato in tutto il mondo e anche al Pontefice. Tengo a dire che mia moglie, nel suo testamento, ha lasciato tutte le sue proprietà all’Aias, segno tangibile della sua grande bontà e della convinzione che solo aiutando gli altri si vive una vita libera da  condizionamenti e piena d’amore”.

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