CENTRI ANTIVIOLENZA, AUMENTANO I CASI A SULMONA E CASTEL DI SANGRO
Alle porte del centro antiviolenza “La Libellula” di Sulmona hanno bussato finora 72 donne, 16 più del 2023. Dati in aumento anche nel centro antiviolenza “Donna”, che opera a Castel di Sangro, dove si registrano 23 nuove prese in carico, in sensibile aumento rispetto all’anno scorso. A tracciare il quadro sulla violenza di genere in centro Abruzzo è la cooperativa Horizon Service che da anni gestisce le due strutture, accogliendo donne vittime di violenza. Attualmente sono 676 le donne ospite nel centro sulmonese e 162 a Castel di Sangro. Dal 2015 la cooperativa si occupa anche della “Casa delle Donne”, la prima casa rifugio istituita in Abruzzo, che ha ospitato nel 2024 otto donne e 10 minori. I numeri continuano a salire, come confermano Laura Di Nicola ed Elena Bussi, rispettivamente coordinatrice e responsabile dei servizi antiviolenza. “La fascia d’età maggiormente rappresentativa delle donne prese in carico resta quella compresa fra i 30 e i 49 anni, seguono per numerosità le donne appartenenti alla fascia di età 50/56 anni di pari passo con le donne più giovani appartenenti alla fascia di età 18/29, confermando una maggiore consapevolezza della problematica della violenza di genere da parte delle giovani generazioni” spiega il presidente della cooperativa, secondo il quale “la violenza di genere è trasversale e colpisce donne di ogni estrazione sociale e livello culturale”. Dai dati emerge infatti che la maggior parte delle donne ha il diploma di maturità e che alcune hanno conseguito una laurea. Circa la metà non hanno un lavoro stabile o sono disoccupate, confermando come “l’assenza di una fonte di reddito costituisca un ulteriore ostacolo per le donne che devono affrontare un percorso di fuoriuscita dai maltrattamenti” sottolineano Di Nicola e Bussi. La maggior parte delle donne accolte è di nazionalità italiana ed è vittima di violenze che si consumano all’interno delle relazioni sentimentali e familiari, soprattutto dal partner o ex partner, alcune di loro sono vittime dei maltrattamenti di padri e/o fratelli e solo di rado ad agire la violenza è stato un amico/conoscente della donna. La violenza rilevata più frequentemente è quella psicologica che accompagna molto spesso altre forme di violenza, anch’esse molto frequenti, fra cui quella fisica, economica e sessuale. (ANSA)