MESSA IN SUFFRAGIO PER DON ANTONIO DI NELLO NEL CENTESIMO ANNO DALLA SUA NASCITA
Domani sabato 23 novembre, alle 18, nella chiesa di San Francesco della Scarpa, sarà celebrata una messa in suffragio per don Antonio Di Nello, storico parroco della chiesa di San Domenico di Sulmona. La funzione, che vedrà la partecipazione di amici, parenti e fedeli che lo ricordano con affetto, è organizzata in occasione della ricorrenza del centesimo anno dalla sua nascita, avvenuta il 23 novembre 1924. Don Antonio, morto il 31 gennaio 1996, ha segnato in modo indelebile la vita della comunità sulmonese con il suo spirito di accoglienza e dedizione.
La vita di don Antonio è stata caratterizzata da una profonda vocazione al servizio della comunità e dai suoi innumerevoli progetti a favore dei giovani e delle persone in difficoltà. Nato a Pacentro da Nicola Di Nello e Giovanna Fabiilli, don Antonio frequentò il seminario diocesano di Sulmona e il seminario regionale di Chieti, dove completò i suoi studi religiosi. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1947 dal vescovo, Luciano Marcante.
Il 1 ottobre 1957, don Antonio fu nominato parroco di San Domenico (all’epoca chiamata Santissimi Bartolomeo e Leonardo in San Domenico), una parrocchia situata nel cuore del centro storico di Sulmona, nei sestieri di Porta Japasseri e Porta Manaresca. Era un periodo difficile, e la parrocchia era conosciuta per la sua vicinanza ai valori della sinistra, ma don Antonio non si lasciò mai intimidire. Con il suo carattere accogliente e la sua carità, riuscì a conquistare la stima e l’affetto di tutti, compresi coloro che inizialmente si ritenevano distanti dalla Chiesa.
Sotto la sua guida, la parrocchia di San Domenico divenne un punto di riferimento per giovani e adulti, grazie anche alle numerose iniziative sociali e culturali. I campeggi estivi, che divennero una vera e propria istituzione, erano completamente gratuiti per i ragazzi. Inoltre, don Antonio si impegnò nell’accoglienza degli scout della Agesci e nella promozione di una sezione dell’Azione Cattolica. La musica era una delle sue grandi passioni, e fu grazie al suo impegno che la parrocchia acquistò un organo di alta qualità, frutto di una gara di solidarietà fra i parrocchiani.
Nel 1967, don Antonio assunse anche l’incarico di Cappellano nella casa penale della Badia, dove dimostrò una grande sensibilità verso i detenuti e le loro problematiche. Il suo attivismo fu determinante per la costruzione del nuovo carcere in via Lamaccio e per la creazione della scuola di polizia penitenziaria a Fonte d’Amore nel 1991.
Nonostante fosse sempre impegnato, don Antonio non dimenticava mai i giovani, soprattutto quelli che negli anni Cinquanta erano stati i suoi primi ragazzi. Li incoraggiava a vivere secondo i valori cristiani, proponendo di non mai desistere dalla ricerca del senso della vita e della verità, sempre ancorati alla fede in Dio.
La sua vita si spense la sera del 31 gennaio 1996, quando, a 71 anni, celebrò per l’ultima volta la messa, tenendo fra le mani l’ostia, come aveva sempre fatto con devozione. La sua morte lasciò un vuoto incolmabile nella comunità di Sulmona, che lo ricordò sempre con gratitudine e affetto.
La messa di domani è un’occasione per rinnovare il ricordo di don Antonio, per celebrare la sua vita e il suo legame con la parrocchia di San Domenico, che ha servito con amore per tanti anni.