POLSTRADA PRATOLA: SLITTA A DICEMBRE IL PRIMO VERDETTO PER 11 AGENTI

È stato rinviato al 5 dicembre il primo verdetto per undici dei diciannove agenti della Polizia Stradale di Pratola Peligna, finiti sotto inchiesta con accuse gravi come truffa ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. La decisione è stata presa dal giudice per le udienze preliminari Marta Sarnelli, che ha accolto la richiesta di un rinvio per preparazione difensiva, avanzata dall’avvocato Silvia Iafolla. Gli imputati non hanno presentato richieste di riti alternativi.

L’inchiesta, avviata nel 2019 e protrattasi fino al 2022, ha portato a una raccolta di accuse che coprono ben 705 capi d’imputazione, distribuiti su 265 pagine. La procura di Sulmona, guidata da indagini approfondite, ha fatto ricorso a intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, tracciamenti gps e all’analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza.

Tra le accuse mosse agli agenti emergono presunti episodi di abbandono della postazione di lavoro, riposo all’interno dei veicoli durante i turni notturni e frequentazione di esercizi commerciali in orario di servizio. Alcuni dei poliziotti avrebbero anche sottratto caramelle e mascherine in un autogrill. Secondo la procura, alcuni agenti non avrebbero assistito un veicolo in panne né avrebbero eseguito i rilievi necessari in caso di incidente stradale, configurando così l’omissione di atti d’ufficio.

Gli avvocati difensori – tra cui Mauro Maiorano, Alessandro Scelli, Andrea Marino, Silvia Iafolla, Vincenzo Margiotta, Alessandro Tucci e Augusto La Margia – sono pronti a contestare le accuse, sostenendo che molte di esse sono generiche o, in alcuni casi, infondate.

Un ulteriore capo d’accusa contro gli undici poliziotti riguarda presunte minacce nei confronti dell’ex comandante Luciano Bernardi e del suo collaboratore Attilio Di Loreto. Entrambi, coinvolti nell’inchiesta come investigatori, hanno ricevuto nei mesi scorsi due buste contenenti proiettili calibro 9×19, tipico della dotazione della polizia, senza francobollo. Tuttavia, le perquisizioni condotte a seguito delle minacce non hanno prodotto risultati concreti.

Oltre agli undici sotto giudizio preliminare, l’inchiesta coinvolge altri otto poliziotti per i quali le indagini sono ancora in corso.