IL SINDACO DI SULMONA: IL BAMBINO NON È STATO LASCIATO A DIGIUNO (Video)
“Il bambino non è stato lasciato senza pasto. Ha mangiato regolarmente un primo piatto insieme ai suoi compagni. Chi dice altro è in malafede. Lo ribadisce il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero per mettere un punto su una storia che ha portato Sulmona sulle cronache nazionali facendola passare per una Città che non ha rispetto per i bambini. “Una vicenda spiacevole che ha dato della città un’immagine che non corrisponde a verità”, afferma il sindaco. “C’è stata sicuramente una disfunzione della quale sono sinceramente dispiaciuto e rispetto alla quale non ho nessuna difficoltà a fare ammenda. Intendo tuttavia precisare che dai colloqui che ho avuto anche con la famiglia, da quello che mi è stato comunicato dai dirigenti e dagli operatori che prestano servizio nel plesso scolastico interessato, è stato acclarato che non c’è stato nessun digiuno, che non c’è stata alcuna mortificazione nei confronti del bambino. Al contrario al bambino è stato garantito comunque un pasto che ha consumato insieme agli altri bambini, quindi in condizioni di assoluta condivisione con la comunità scolastica. Si è trattato, per la verità, di un pasto parziale che dobbiamo alla grande dedizione delle maestre e degli operatori scolastici che hanno una particolare attenzione nei confronti di tutti i bambini della scuola materna ai quali si dedicano con amorevole dedizione. Non avrebbero mai consentito che un bambino restasse senza cibo. C’è stata una disfunzione, questo si, determinata dalla piattaforma che gestisce le prenotazioni dei pasti, le linee guida prevedono che venga dato un alert alle famiglie prima che si esaurisca il credito, alert che in questo caso non c’è stato”. Tuttavia dalla scuola fanno sapere che i genitori sono stati avvisati della situazione attorno a mezzogiorno e che nessuno si è preoccupato di risolvere la questione o andando a scuola a riprendere il bambino o facendo il versamento sulla piattaforma di prenotazione dei pasti gestita dal Comune. “La piattaforma non ha rilasciato il messaggio ai genitori, ma la scuola si”, tiene a precisare l’educatrice Ada Di Ianni. “Il bimbo ha pranzato regolarmente insieme a tutti gli altri bambini e non c’è stato alcun pianto come qualche giornale ha erroneamente riportato. È stato creato un caso su una notizia non vera”. Tuttavia la vicenda ha portato la società che gestisce la piattaforma a modificare il software che già da oggi è in condizione di avvertire le famiglie in largo anticipo quando il credito sta per terminare. “Noi dobbiamo lavorare affinché si realizzi la massima condivisione di un sistema di refezione scolastica che ha un grande impatto sociale e che riguarda tutte le famiglie della nostra città”, prosegue il sindaco annunciando che proprio per questa finalità ha convocato una riunione per la prossima settimana tra la ditta che gestisce la mensa, il Comune, gli operatori scolastici e i rappresentanti delle famiglie. “In modo tale da poter trovare la massima condivisione di un sistema che non deve più ingenerare nessuna disfunzione”, conclude il sindaco. “La Città di Sulmona e le scuole di Sulmona non lasciano indietro nessuno, non hanno mai negato il pasto a nessuno nonostante in passato si siano verificate esposizioni debitorie che poi hanno costretto i servizi a una laboriosa opera di recupero del credito. Quello che mi preme far risaltare è la ferma determinazione dell’amministrazione affinché si arrivi alla massima condivisione per la quale chiediamo la collaborazione alle famiglie, agli operatori scolastici e alla ditta che gestisce il servizio perché non possiamo consentire che si ripetano disfunzioni come quelle che si sono verificate”.
Sulmona non è a portata di bambino. È ormai una città di vecchi,per vecchi! Impossibile passeggiare serenamente per il corso dove il passaggio di auto e bici elettriche e non è costante ed ingestibile. Non c’è un’area dedicata ai bambini se non le due villette sgangherate di Via Sallustio e Togliatti. Non c’è un bel niente, scuole incluse. La mensa è partita tardivamente ovunque…e non funziona neppure il sistema di avvisi alle famiglie.