SI APRE UN NUOVO FILONE D’INDAGINE SUI POLIZIOTTI INFEDELI PER AGENTE DELLA STRADALE DI SULMONA
Dopo la maxi inchiesta che ha scosso la sottosezione di Polizia Stradale di Pratola Peligna, anche a Sulmona si aprono nuovi scenari giudiziari per un presunto caso di condotta illecita tra le forze dell’ordine. Nei giorni scorsi, infatti, un agente della Polizia Stradale di Sulmona, D.C., ha ricevuto un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica, un atto dovuto a seguito di una denuncia avanzata nelle settimane passate, che sembrerebbe provenire da alcuni colleghi. Lāagente 50enne, difeso dallāavvocato Augusto La Morgia, ĆØ ora sotto esame per presunte uscite non autorizzate dal posto di lavoro, pur risultando regolarmente in servizio.
Le indagini preliminari, appena avviate, mirano a stabilire se le accuse siano solide e possano giustificare un rinvio a giudizio. Nel frattempo, si attendono gli sviluppi dell’inchiesta per verificare eventuali responsabilitĆ da parte dell’agente in questione.
In parallelo, prosegue lāinchiesta sul gruppo di poliziotti della sottosezione di Pratola Peligna, dove domani si terrĆ l’udienza preliminare davanti al giudice per l’udienza preliminare (gup) Marta Sarnelli presso il Tribunale di Sulmona. Coinvolti undici dei diciannove poliziotti indagati, i quali devono rispondere di accuse che vanno dalla truffa ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, fino allāomissione di atti dāufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. La Procura ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per tutti e undici gli agenti, dieci dei quali erano stati inizialmente sospesi dal servizio ma poi reintegrati dal Tribunale del Riesame dellāAquila.
La maxi inchiesta, che si estende su 265 pagine con un totale di 705 capi dāimputazione, ĆØ iniziata nel 2019 e si ĆØ protratta fino al 2022. Le indagini della Procura si sono basate su intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, rilevamenti GPS e analisi di file delle telecamere di sorveglianza. Le accuse principali riguardano lāabbandono del posto di lavoro durante i turni, dormite in auto e intrattenimenti nei locali commerciali in orario di servizio. Tra le contestazioni piĆ¹ curiose compaiono anche furti di caramelle e mascherine in autogrill. Alcuni agenti avrebbero inoltre omesso di prestare soccorso a un veicolo in panne e di eseguire rilievi su un incidente stradale, configurando cosƬ lāaccusa di omissione di atti dāufficio.
A difendere gli undici poliziotti ci saranno gli avvocati Mauro Maiorano, Alessandro Scelli, Andrea Marino, Alberto Paolini, Vincenzo Margiotta, Alessandro Tucci e Augusto La Morgia, pronti a contestare le accuse della Procura, ritenute in parte generiche e in alcuni casi infondate.
Non mancano infine accuse di minacce contro l’ex comandante Luciano Bernardi e il suo collaboratore Attilio Di Loreto, entrambi destinatari di buste contenenti proiettili calibro 9×19, di ordinaria dotazione alle forze di polizia. Sebbene tutte le perquisizioni eseguite finora non abbiano portato a risultati concreti, il fronte giudiziario resta aperto, in attesa che sia il gup a stabilire se le prove raccolte possano supportare le accuse in tribunale.
Che storia vergognosa!