BAMBINO SENZA PASTO ALLA SCUOLA “DI NELLO”: IL COMUNE CHIARISCE LE CAUSE
L’amministrazione comunale di Sulmona interviene con una nota per chiarire le circostanze riguardanti la presunta mancata somministrazione di un pasto a un bambino della scuola āDi Nelloā. Secondo quanto precisato, il servizio mensa scolastica ĆØ erogato su richiesta individuale, e lāiscrizione degli alunni deve avvenire tramite il portale āRistocloudā, che permette ai genitori di monitorare eventuali morositĆ in tempo reale.
Il sistema Ristocloud, pensato anche per ridurre lo spreco alimentare, segnala quotidianamente il numero dei pasti da preparare in base alla presenza e ai pagamenti registrati. Se il credito di un utente ĆØ in esaurimento, il portale invia un avviso tramite SMS ai genitori.
Lāamministrazione comunale ha ricordato lāimportanza di un controllo regolare del credito attraverso comunicazioni ufficiali del 17 e 23 ottobre scorsi, responsabilizzando le famiglie rispetto ai servizi che contribuiscono al benessere dei bambini. Tuttavia, il Comune precisa che, nonostante la situazione di morositĆ , il pasto ĆØ stato regolarmente somministrato al bambino nei giorni 7 e 8 novembre. Inoltre, il lunedƬ successivo, 11 novembre, gli ĆØ stata garantita la consumazione di un primo piatto, come confermato dal personale scolastico.
Questo chiarimento mira a ricostruire i fatti e a ribadire lāimportanza della collaborazione tra genitori e amministrazione per assicurare la corretta erogazione dei servizi scolastici.
Sulla vicenda interviene la consigliera comunale di opposizione, Teresa Nannarone:
“Esprimo solidarietĆ ai genitori del bambino dellāasilo rimasto senza cibo e mortificato dinanzi ai suoi compagni. Non conosco la famiglia e non so le ragioni del mancato pagamento del ticket, ma non credo possano esserci ragioni per negare ad un bambino un pasto. Forse quei genitori, come tanti altri alle prese con le corse quotidiane, si sono dimenticati di ricaricare il credito sul portale del Comune, e puĆ² capitare, ma se altri non avessero momentaneamente soldi per situazioni imprevedibili, e quindi non potessero ricaricare il credito anche se per qualche euro, sarebbe normale lasciare un bambino senza cibo? Ć questa la realtĆ con cui le famiglie devono essere costrette a convivere? Una dimenticanza, oppure una difficoltĆ , e ci si trova una porta sbattuta in faccia non solo da chi gestisce il servizio mensa, che probabilmente ha adottato questa āpoliticaā, ma addirittura del Comune che, a quanto leggo, non solo non ĆØ stato in grado di dimostrare la messa in mora della famiglia per 8 euro, ma richiama āla responsabilitĆ dei genitori nei confronti dei servizi che garantiscono il benessere dei bambiniā. Che vergogna! Questa amministrazione, che costringe i cittadini ad assistere alla spreco continuo di risorse pubbliche: dalla mole enorme di contenzioso mal gestito e che poteva essere evitato al fallimento del Cogesa, dal degrado del centro storico e dei relativi palazzi di proprietĆ dello stesso Comune non tutelati nemmeno sotto il profilo igienico sanitario alle dubbie elargizione di contributi a societĆ , richiama alla responsabilitĆ i genitori!! Bene farebbe il sindaco a scusarsi con la famiglia e a pretendere per il futuro dai solerti gestori delle mense che non si ripeta mai piĆ¹ un gesto cosƬ vile nei confronti di un bambino, e a cogliere lāoccasione per procedere ad una ricognizione degli sprechi di Palazzo San Francesco la cui responsabilitĆ , per entitĆ e ruoli, ĆØ di gran lunga superiore a quella di un qualsiasi genitore che possa vivere un momento di distrazione o di difficoltĆ ”.