AL COMUNE DI SULMONA NON INTERESSA LA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE SNAM
di Mario Pizzola – Il coordinamento “Per il clima Fuori dal fossile” ha presentato regolare richiesta di accesso agli atti al Comune di Sulmona per avere copia del progetto esecutivo relativo alla centrale di compressione della Snam. La risposta del settore Pianificazione e Gestione del Territorio è sorprendente: “Dopo aver effettuato le opportune ricerche negli archivi dell’ente si comunica che non risulta agli atti del Comune il progetto esecutivo denominato Centrale di compressione e quattro linee di collegamento in località Case Pente di Sulmona”.
Dunque, la Snam ha impiantato il suo cantiere il primo marzo del 2023 e dagli inizi di settembre di quest’anno ha cominciato la costruzione vera e propria della centrale, ma in diciotto mesi l’amministrazione comunale non si è neppure preoccupata di chiedere alla Snam il progetto esecutivo. Ma il sindaco Di Piero e la giunta municipale cosa ci stanno a fare a Palazzo San Francesco se non mostrano il minimo interesse verso un’opera altamente impattante sul territorio e che, con le sue emissioni nocive, peggiorerà la qualità della vita dei cittadini?
La legislazione in materia (Codice degli appalti, D.lgs. n.36/2023) stabilisce che “il progetto di fattibilità tecnica e il progetto esecutivo” hanno lo scopo di assicurare “la conformità alle norme ambientali, urbanistiche e di tutela dei beni culturali e paesaggistici” nonché “il rispetto di quanto previsto dalla normativa in materia di tutela della salute e di sicurezza delle costruzioni”, e ancora “il rispetto di tutti i vincoli esistenti, con particolare riguardo a quelli idrogeologici, sismici, archeologici e forestali” e il rispetto “dei principi di sostenibilità economica, territoriale, ambientale e sociale dell’intervento”.
Come può il Comune esercitare la sua funzione di controllo del rispetto di tutte queste norme se non conosce neppure il progetto? Ed infatti in tutto questo tempo il Comune di Sulmona non ha controllato nulla.
E’ eloquente, del resto, l’inquietante silenzio del Comune rispetto a quanto denunciato ripetutamente dai comitati per l’ambiente, e cioè la situazione di illegalità del cantiere installato dalla Snam. I lavori vanno avanti nonostante che l’autorizzazione a costruire sia decaduta il 7 marzo del 2023 e nessuna autorità finora è intervenuta. Ma si sa: il potere è sempre stato debole con i forti e forte con i deboli.
E che dire di quanto sta avvenendo in relazione alla tutela dei beni archeologici rinvenuti a Case Pente? E’ normale che la centrale venga costruita sull’area di una necropoli risalente all’epoca precristiana e in un sito in cui è stata accertata la presenza di un villaggio protostorico di 3.500 anni fa? E’ normale che queste preziose testimonianze della nostra storia vadano perse per sempre per far posto ad un impianto devastante e inutile? E’ normale che l’amministrazione comunale, anziché chiedere l’apposizione del vincolo archeologico e culturale sull’area, si giri dall’altra parte come se il problema non la riguardasse?
Ma già, il concetto di “cultura” dei nostri amministratori pubblici è ben altro: è regalare sull’unghia 30.000 euro all’ agenzia che ha organizzato il concerto di Venditti mentre a Case Pente le ruspe della Snam proseguono indisturbate la loro opera di distruzione. Nel silenzio complice del sindaco Gianfranco Di Piero, dell’assessore Sergio Berardi e dell’intera giunta municipale.
Ognuno ha il suo giocattolo. O il suo feticcio. Case Pente è il balocco per quei vecchietti singolari che pensano di ringiovanire con i sogni d’autunno…
Signor Antonucci, penso che chi sbaglia è lei. So bene che l’autorizzazione per la costruzione della centrale Snam è stata rilasciata dal Governo ma è dovere del Comune assicurare una corretta gestione del territorio. La conoscenza del progetto esecutivo, da chiunque sia stata rilasciata l’autorizzazione, serve proprio per controllare quanto prevede la legge, e cioè la conformità dell’opera alle norme urbanistiche ed ambientali nonché ai vincoli esistenti, idrogeologici, sismici ed archeologici. A meno che gli amministratori comunali di Sulmona non vivano sulla luna, se non si occupano di questo, di che cosa si occupano?
Signor Antonucci, penso che chi sbaglia è lei. So bene che l’autorizzazione per la costruzione della centrale è stata rilasciata dal Governo ma la responsabilità di una corretta gestione del territorio ricade sul Comune e la conoscenza del progetto esecutivo, da chiunque sia stata rilasciata l’autorizzazione, serve proprio per verificare quanto prevede la legge e cioè la conformità dell’opera alle norme urbanistiche e ambientali nonchè ai vari vincoli idrogeologici, sismici e archeologici. A meno che gli amministratori comunali di Sulmona non vivano sulla luna, se non si occupano di questo, di che cosa si occupano?
Perché il comitato ha semplicemente sbagliato destinatario.
Il progetto non è comunale, ma è gestito direttamente dal ministero che quando è se ricorda comunica qualcosa.
Le particelle dei terreni interessate, le hanno comunicate addirittura alla Regione, neanche al comune.
Sono andato al comune e c’è un tracciato di massima che al momento verrà gestito dal ministero.
È qualcosa più grande del Comune.
Se il comitato pensa di essere così fregno, perché non prova direttamente al ministero?
Bravoo pizzola. Grazie per il tuo impegno civico. Ma soprattutto per avere rilevato il pagamento del concerto di Venditti . Nessuno di questa pseudomaggioranza denuncia la cosa da esporre agli organi competenti. SINDACO CI SEI, SINDACO CHE FAI?
Il comune nella figura del pantofolaio magico, si è svegliato? Ha dato una risposta a questa “accusa” del Signor Pizzola? O è ancora pacificamente addormentato tra i fogli dei suoi tanto amati libri?
SINDACO! ci dia risposte!
È colpevole o no?
Bravo Mario
Loro sono e fanno gli omuncoli di sinistra con il portafoglio pieno a destra !! Tutti quelli della Giunta.
Parlavate di mafia a Sulmona ma tutto questo cosa sarebbe ??
Il comune oltre ad essere stato bullizzato da alte mafie, dovrà darsi da fare a trovare dei compromessi.
Da parte di certi residenti, la vista dell’impianto sarà oscurata dalla collina di immondizia della discarica COGESA ormai fallimentare e piena.
Scacco matto per Sulmona .