TELEFONI IN CARCERE: DUE ANNI DI RECLUSIONE PER AGENTE PENITENZIARIO
Condanna a due anni di reclusione e pagamento delle spese processuali per Massimo De Santis, l’agente penitenziario di 54 anni accusato di aver introdotto micro cellulari all’interno del carcere di massima sicurezza di Sulmona. La pena, sospesa, è stata stabilita tramite patteggiamento davanti al giudice per le udienze preliminari, Alessandra De Marco.
L’inchiesta era stata avviata il 25 ottobre 2022, quando un detenuto, trovato con tre cellulari senza scheda, aveva aggredito cinque agenti, che erano stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere. L’episodio aveva portato alla scoperta di una ventina di telefoni all’interno del carcere, alcuni dei quali introdotti tramite droni. A seguito dell’incidente, la procura aveva ordinato perquisizioni approfondite, che nell’aprile 2023 avevano portato al ritrovamento di tre micro cellulari nella disponibilità di De Santis, oltre a un telefono personale.
De Santis si era giustificato sostenendo di aver acquistato i telefoni a Napoli con l’intenzione di rivenderli a conoscenti, affermando di averli dimenticati in tasca al momento dell’ingresso in carcere. La difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandro Margiotta, ha inoltre sostenuto che non vi fosse alcuna prova concreta circa la destinazione dei dispositivi ai detenuti.
In seguito alla vicenda, l’agente era stato arrestato e sospeso dal servizio, con l’avvio di un procedimento disciplinare a suo carico. Con il patteggiamento odierno, la pena è stata sospesa, lasciando aperti interrogativi su eventuali sviluppi futuri nell’ambito del procedimento disciplinare interno.