INQUINAMENTO E IMPATTO SULLA FILIERA ALIMENTARE

A cura del dottor Maurizio Proietti – Gli inquinanti atmosferici si depositano sui vegetali che consumiamo, influendo direttamente sulla qualità della nostra alimentazione. Valter Maurino, docente e ricercatore in chimica ambientale, spiega come il particolato fine e ultrafine (le cosiddette “polveri sottili”) possanocontaminare i prodotti agricoli. “L’inquinamento atmosferico raggiunge i vegetali attraverso il particolato che si deposita sulle foglie,” afferma Maurino. “Le cinture verdi, come i parchi, filtrano una parte delle polveri, proteggendo dall’eccesso di smog. Tuttavia, in prossimità delle aree urbane, l’interazione tra emissioni vegetali e inquinanti prodotti dall’uomo intensifica la formazione di ozono, i cui livelli tendono ad aumentare durante la stagione calda dove l’aria rurale incontra quella urbana.”

Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, aggiunge che nei pomodori coltivati in spazi urbani si possono riscontrare livelli di metalli pesanti come cadmio, piombo e nickel fino a 5-10 volte superiori rispetto a quelli dei prodotti coltivati in serra. Giovanna Mulatero, responsabile del Polo Alimenti dell’Arpa Piemonte, evidenzia inoltre che i campioni di frutta e verdura contengono spesso tracce di diversi fitofarmaci mescolati tra loro, e, sebbene esistano limiti di legge per ogni singolo principio attivo, non è stato ancora stabilito un limite cumulativo per l’insieme degli agenti chimici. Sebbene ci siano limiti di legge per ciascun fitofarmaco, non esiste ancora una normativa che consideri l’effetto cumulativo di più agenti chimici insieme. Ciò significa che, anche se ogni singolo pesticida è presente in quantità legali, la loro combinazione potrebbe comunque rappresentare un rischio per la salute.

La filiera alimentare e i rischi connessi all’inquinamento

L’inquinamento delle matrici ambientali si trasferisce inevitabilmente nella catena alimentare, portando cibi sempre più contaminati sulle nostre tavole. Questo tema comprende non solo i pesticidi e gli erbicidi, ma anche i metalli pesanti, le diossine, gli IPA e i PCB. La crescita demografica degli ultimi secoli ha aumentato la pressione sul settore agricolo e spinto l’industria a privilegiare la produttività, spesso a scapito dell’etica ambientale e della sicurezza alimentare. La consapevolezza degli effetti dell’inquinamento sulla qualità del cibo ha spinto molti consumatori e produttori a rivalutare le pratiche agricole e le abitudini alimentari, orientandosi verso un’alimentazione più sostenibile e attenta alla salute.

Oggi, rispetto al passato, il rapporto dell’uomo con il cibo è più complesso a causa del peggioramento delle condizioni ambientali. Per rispondere a questa sfida, si tende a valorizzare la qualità della vita e a recuperare abitudini alimentari sane, per tutelare sia l’ambiente che gli alimenti. Salvaguardare gli equilibri ecologici e le risorse naturali è una responsabilità collettiva, essenziale per preservare la biodiversità. Le teorie del biocentrismo e dell’antropomorfismo sostengono proprio questa visione: la natura deve essere considerata un bene comune da rispettare.

Cambiamenti nelle abitudini alimentari e la riscoperta della qualità

Attualmente, assistiamo a rapide trasformazioni che coinvolgono anche l’alimentazione. La dieta mediterranea, caratterizzata da un elevato consumo di prodotti vegetali e pesce, è stata progressivamente sostituita in parte da una dieta più ricca di carboidrati raffinati, grassi e alimenti di origine animale, tipica dei paesi occidentali. Questi cambiamenti hanno modificato il rapporto tra cibo, ambiente e salute, portando a una maggiore attenzione per la qualità alimentare. La scienza ha dimostrato quanto la salute dipenda dall’alimentazione, e si è diffuso un nuovo approccio che rivaluta la qualità del cibo e il piacere della tavola, profondamente radicato nella tradizione italiana.

Oggi, si presta molta attenzione al confezionamento e ai servizi aggiuntivi, quali il packaging alimentare, soprattutto in plastica, e i conservanti utilizzati nei cibi pronti che hanno un forte impatto sia sulla qualità degli alimenti sia sull’ambiente.

In un contesto in cui l’inquinamento influisce sempre di più sulla qualità del cibo, è fondamentale scegliere consapevolmente e sostenere pratiche agricole che rispettino l’ambiente. Solo così possiamo contribuire a proteggere la nostra salute e quella del pianeta.

Bibliografia:

Abbas I, Verdin A, Escande F, Saint-Georges F, Cazier F, Mulliez P, Courcot D, Shirali P, Gosset P, Garçon G (2016) In vitro short-term exposure to air pollution PM2.5–0.3 induced cell cycle alterations and genetic instability in a human lung cell coculture model. Environ Res 147:146–158.

Cantarelli F. (2007) Storia, cultura e qualità della vita. Società Italiana di Scienze Alimentari e Gastronomiche. Rivista di scienze alimentari e gastronomiche.

Maté T, Guaita R, Pichiule M, Linares C, Díaz J (2010) Short-term effect of fine particulate matter(PM2.5) on daily mortality due to diseases of the circulatory system in Madrid (Spain). Sci Total Environ 408(23):5750–5757.  

Mollo F. (2007) Dieta mediterranea, alimentazione e cultura magnogreca: alcune riflessioni sulle abitudini alimentari in epoca antica nell’area della Sila greca. Rivista di scienze alimentari e gastronomiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *