SULMONA NON GIRI LA TESTA SULLA VICENDA “NANNARONE”
di Luigi Liberatore – Non devo qui ricordare cosa sia successo al consigliere comunale Teresa Nannarone qualche giorno fa. Tantomeno chiedermi a che punto siano le indagini, quale piega abbiano assunto e quali strade stiano battendo gli investigatori. Ho la certezza che si stia facendo di tutto per venire a capo di quel tentativo di penetrare nello studio legale del consigliere comunale, una certezza sulla quale io non me la sento di adagiare la coscienza per sentirmi garantito. Ecco, è una questione di coscienza quella che io voglio sollevare rispetto alla paura che deve aver dilagato nell’animo del consigliere comunale d’opposizione le cui giornate e soprattutto le cui nottate non saranno mai più serene come un tempo. Teresa Nannarone è stata “avvisata”, non sappiamo da chi, ma sicuramente da chi non ha sopportato la sua libertà di intendere la politica come rispetto della legalità, delle regole, di dire apertamente, cioè di denunciare dal suo scranno in seno al Consiglio comunale di Sulmona fatti e misfatti della sua città. Lei si porta dietro la mafia dei pascoli, che al solo pronunciamento lessicale fa tremare; un senso civico che obbliga tutti a vedere cosa ci sia di irregolare nella realizzazione di un manufatto che da quasi stalla in area inedificabile diventa villa, oppure invita la città a dare uno sguardo all’appalto milionario delle mense scolastiche che non si sa ancora dove voglia parare. L’elenco sarebbe lungo. Io mi fermo qui come preludio senza dimenticare ancora la sua battaglia per quella indecenza amministrativa e la miasmatica discarica che rispondono al nome di “Cogesa”, oppure la recente presa di posizione sulla presenza di un mafioso, mai pentito, sodale di Messina Denaro che Sulmona annovera come suo bibliotecario. Teresa Nannarone ha avuto la forza di dircelo quando tutto intorno si era costituita una cortina di silenzio, quasi di paura; per questo il consigliere è stato “avvisato”, cioè minacciato, per cui l’effrazione non va relegata al tentativo maldestro di un maldestro ladro. Il ladro, per sintesi, non va mai a rubare in un ufficio legale perché gli avvocati sono quelli che poi difendono i ladri. No. Io parlavo innanzi di coscienza, quella collettiva che avrebbe dovuto indignarsi dell’accaduto. Al di là di Sinistra Italiana e di un giornale di Sulmona, non si sono registrate voci autorevoli in difesa solidale con la Nannarone; pure la città in senso lato ha come girato la testa da un’altra parte rispetto alla vicenda. Io dico che Sulmona non può permettersi questo indolente atteggiamento in quanto l’episodio è grave perchè se nascosto nelle pieghe del disinteresse finisce con l’essere l’anticamera della complicità. Gravissimo, poi, il silenzio nel quale si è trincerata l’amministrazione comunale. Se non è disprezzo, poco ci manca. Questo è un aspetto che tuttavia non mi va di analizzare; spero invece che la città di Sulmona possa essere migliore dei suoi amministratori in carica e di non avere paura; soprattutto di non lasciare in solitudine chi difende la città non solo mettendoci la faccia, ma la propria vita.
L’episodio accaduto alla Nannarone e’ inquietante ma lo e’ ancora di piu’ il silenzio che lo ha ammantato.Esprimo tutta la mia solidarieta’ all’unica voce coraggiosa di questa citta’.
Esprimo tutta la mia solidarietà a Teresa Nannarone. Per quanto di idee diametralmente opposte, spero che a questa coraggiosa donna sia garantito tutto ciò che la legge consente ai fini della protezione personale nonché rapidità nella condotta delle indagini tese ad appurare la inquietante natura della vicenda. In bocca al lupo, Teresa.
A volte basta un sorriso per espremere tutta la vicinanza a una persona che fa il suo dovere fino in fondo, prima da cittadia e poi da donna consigliere comunale. Penso che questo l’aiuti a seguitare a parlare apertamente. Se poi gli alri non parlano e non scrivono non lasceranno nessun ricordo, sappiano che torneranno alla loro routine quotidiana senza lasciare traccia passando nel dimenticatoio, come tutte le alre persone che hanno mancato le occasioni, per esprimersi, sia importanti, come quelle del Consigiere Comunle Teresa Nannarone, che altre.
Ai giornalisti il compito di tenere vivo gli argomenti importanti.
I cittadini hanno votato per il cambiamento ma si sono ritrovati con il malaffare politico
Grande Teresa non sarai MAI sola…
Seee, nell’era dei leoni da tastiera, degli ignavi a caccia di un miserabile posticino, di chi si tuffa nella politica nel disperato tentativo di agguantare una prebenta e di un sistema giudiziario che certo non tutela gli onesti ed i coraggiosi perché ormai il malaffare è impunito, chi vuole che la difenda.