GIORGIO PITASSI PORTA SULMONA ALLA MARATONA DI NEW YORK
Anche un sulmonese ha corso la maratona più iconica al mondo. Giorgio Pitassi ha partecipato alla TCS New York City Marathon, una sfida che, come racconta, rappresenta l’aspirazione massima per ogni corridore. “Chiunque corre o ha intenzione di correre associa il tutto alla maratona della Grande Mela”, scrive Pitassi, sottolineando l’importanza di caparbietà e forza di volontà, fondamentali per affrontare i 42 km e 195 metri del percorso, anche senza doti atletiche eccezionali.
Questa avventura ha preso forma più di un anno fa grazie a una conversazione con l’amico Enzo Naviglio, che lo ha indirizzato verso Vittoriano Cantera. Quest’ultimo, con l’organizzazione Effetto Sport, è da oltre 35 anni il punto di riferimento per gli abruzzesi desiderosi di vivere il sogno americano, coordinando in modo impeccabile i viaggi per la maratona.
La preparazione di Pitassi è iniziata lo scorso giugno, seguita passo dopo passo dal presidente dei Runners Sulmona, Oreste Di Sanza. Gli allenamenti, svolti con i compagni dell’associazione sulmonese all’alba, hanno cementato lo spirito di squadra e fornito il sostegno necessario a Pitassi durante il suo percorso. Nel cuore di Giorgio, un ringraziamento speciale va anche alla famiglia, che ha creduto e sostenuto questo sogno fin dall’inizio. “Mia moglie e i miei figli mi hanno accompagnato in questo viaggio – ricorda Pitassi – e so che mio padre mi ha seguito dall’alto.”
Non sono mancati incontri speciali in questa esperienza, come quello con Roberto Di Sante, autore e maratoneta, ospite a Sulmona nel 2019 e tornato quest’anno a New York per celebrare il decimo anniversario della sua prima maratona. Pitassi racconta con emozione di come Di Sante abbia letto la “preghiera del maratoneta” nella Cattedrale di San Patrizio, un momento suggestivo che ha rafforzato lo spirito dei partecipanti.
Sul piano della performance, Giorgio Pitassi ha chiuso la maratona con un tempo di 4 ore e 24 minuti. Un risultato di cui è comunque soddisfatto, sebbene gli ultimi 10 chilometri siano stati segnati dalla fatica e da dolori fisici. Con lo sguardo al futuro, non esclude di ritentare l’impresa per migliorare il tempo e portare a compimento un’altra grande sfida.
La maratona di New York per Giorgio Pitassi non è stata solo una gara, ma una prova di determinazione e di amore per la corsa.