COL TG3 ABRUZZO DIVENTEREMO TUTTI ESPERTI DI DIRITTO PENALE…

di Luigi Liberatore  – Diceva Montanelli che poteva ritenersi buon giornalista colui che fosse riuscito a farsi capire dal lettore esperto ma anche dal contadino della Basilicata. È mia opinione, tuttavia, che tale indicazione, data da un maestro della lingua italiana, sia messa in un cantuccio, se non in soffitta dalla pletora di coloro che utilizzano  soprattutto la tivvu’ per svolgere il mestiere giornalistico.  Un altro aspetto poco esaltante, nella sostanza in verità e non come valore singolare, viene dato dalla cucina giornalistica del tg3 Abuzzo che “campa” essenzialmente di cronaca giudiziaria. Sono tre le edizioni che la RAI ci regala, tutte o quasi, legate ai processi che si svolgono nei vari tribunali di cui ci rendono edotti con servizi di poco interesse ma ricchi di quel linguaggio leguleio che fa solo tendenza. Quale vantaggio danno, o quale servizio utile viene reso agli ascoltatori abruzzesi che si collegano e sentono parlare di patteggiamento, di ricorso in appello, di rinvio a giudizio, di indagine preliminare o della riapertura di un processo relativo a fatti di trenta anni fa magari in Piemonte? Figurarsi quando si chiude il servizio col richiamo all’incidente probatorio, lasciato lì con nonchalance e che al meno scaltro appare uno scontro di autovetture, o al più attento come il limite che tende all’infinito. Il tg3 Abruzzo, è mia opinione, possiede tutti i requisiti di un’aula universitaria buona per studenti di Giurisprudenza. Comunque io sono un utente del servizio al pari di tanti che come me pagano il canone, non seguono corsi di diritto penale e sarebbero felici che il Tg3 scendesse tra noi e parlasse dei problemi che ci affliggono, di case popolari cadenti, dell’acqua potabile che non arriva, dei malati costretti ad emigrare, degli ambulatori che chiudono, delle donne che devono partorire e sono costrette a viaggi tumultuosi per raggiungere un adeguato ospedale, oppure dei pensionati in difficoltà. Ecco, va bene pure la informazione sulla cronaca giudiziaria purché non prendano lo spazio l’elenco degli avvocati, degli anatomopatologici e le parti civili con interviste che sanno tanto di sfacciata pubblicità. Insomma, un tg3 abruzzese più agile, meno aristocratico ma più popolare nella forma e nella sostanza farebbe comodo agli ascoltatori senza deprimere il valore dei giornalisti.