CARENZA MEDICI ALTO SANGRO E ATTESE PER CONCORSO PUBBLICO OSS: SINDACATI E OPERATORI SANITARI PROTESTANO ALL’EMICICLO
Ieri, la Cgil e la Fp Cgil della provincia dell’Aquila si sono unite a lavoratori, lavoratrici, cittadine e cittadini, insieme agli idonei della graduatoria del concorso pubblico per Operatori socio sanitari, per manifestare davanti al consiglio regionale. L’obiettivo di questa mobilitazione è stato quello di difendere la sanità provinciale e i diritti del personale e dell’intera comunità.
Durante la commissione sanità del consiglio regionale, sono stati discussi temi cruciali che riguardano il sistema sanitario dell’Alto Sangro, con particolare attenzione alla carenza di medici che da oltre tre anni sta creando notevoli disagi per i cittadini e i turisti. L’assenza di servizi sanitari essenziali, come la riduzione della guardia medica a Pescasseroli e la mancanza di un medico di emergenza del 118, ha portato a un allarmante deterioramento delle condizioni di salute pubblica.
Un altro punto importante trattato è stato quello relativo agli idonei del concorso pubblico per Operatori socio sanitari, attualmente in attesa di essere chiamati dalla Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Il 15 ottobre, in un precedente presidio, la Cgil e i lavoratori avevano già espresso le loro preoccupazioni, ottenendo un’audizione nella conferenza dei capigruppo, dove il presidente, Paolo Gatti, si era impegnato a convocare la commissione sanità con il direttore generale, Ferdinando Romano, per affrontare lo scorrimento della graduatoria.
Nel corso della discussione, è emersa la necessità di rivedere il Piano del fabbisogno del personale, affinché vengano aumentate le risorse umane necessarie e garantito lo scorrimento della graduatoria, valida fino ad aprile 2026. La Asl ha confermato l’intenzione di attingere dalla graduatoria per coprire i posti vacanti e ha riconosciuto l’urgenza di modificare l’attuale piano per garantire la continuità assistenziale e implementare i servizi, in vista dell’apertura delle case e degli ospedali di comunità.
Un ulteriore motivo di preoccupazione è emerso dalla situazione dei lavoratori della Rsa di Villa Dorotea, che, dal mese di luglio, non ricevono lo stipendio pur continuando a garantire un servizio essenziale per gli ospiti. Venerdì scorso, il segretario della Cgil, Francesco Marrelli, insieme ai lavoratori e alle loro famiglie, si è incatenato ai cancelli della struttura in segno di protesta, chiedendo un tavolo istituzionale che coinvolga il sindaco di Scoppito, Loreto Lombardi, la Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila e la Cooperativa San Rocco.
La manifestazione ha portato a un’audizione in commissione sanità, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete per garantire la continuità lavorativa dei dipendenti e il servizio assistenziale agli ospiti di Villa Dorotea. La Cgil e la Fp Cgil hanno ribadito la necessità di un intervento immediato per salvaguardare i livelli occupazionali e salariali, nonché per garantire il diritto alla salute degli ospiti.
La situazione attuale della Rsa, accreditata presso la Regione Abruzzo e finanziata con risorse pubbliche, solleva interrogativi sulla sua funzione sociale, che deve includere un servizio continuativo assistenziale per i soggetti più fragili della comunità. Pertanto, è imperativo avviare un tavolo istituzionale per tutelare la salute degli ospiti e garantire la stabilità occupazionale del personale.
Cgil e Fp Cgil della provincia dell’Aquila ribadiscono che la salute e i diritti dei lavoratori e dei cittadini devono essere una priorità indiscutibile.