AL SENATORE GUIDO LIRIS UN SOLO APPUNTO, NON FACCIA DELLA PSORIASI UNO SLOGAN …

di Luigi Liberatore – So di parlare al medico, e questo aspetto mi rinfranca. Tuttavia non so sottovalutare la circostanza che il senatore aquilano appartenga politicamente al governo in carica, cioè a una destra che a parole mette in primo piano la sanità per poi, nelle anse del Bilancio, tagliare fondi per ospedali, medici, infermieri e farmaci. Il senatore Guido Liris ha fatto sapere di aver firmato una disegno di legge per inserire la psoriasi, un malattia invalidante ma scarsamente curata e soprattutto trascurata, tra le patologie croniche da inserire nel piano nazionale delle cronicità. L’iniziativa di Liris apre uno spiraglio per quasi due milioni di malati di ogni parte d’Italia i quali potranno finalmente agganciare la loro malattia a forme di tutele sanitarie più avanzate e soprattutto di uscire dal ghetto del silenzio cui finora erano stati relegati. Da qualche parte si è sostenuto per troppo tempo che la psoriasi fosse soltanto un malessere estetico dovuto alla scarsa pigmentazione della pelle, quando invece apparteneva a una patologia che faceva arretrare i malati in un limbo di silenzio e di accantonamento sociale conosciuto solo dai lebbrosi. Guido Liris apre con la sua iniziativa di primo firmatario della legge un orizzonte di luce e di speranza per quei quasi due milioni di malati italiani, rendendo noi abruzzesi orgogliosi di tale circostanza. Io, però, appartengo ai diavoli di altro schieramento politico ma non per questo incapace di esultare rispetto alla proposta di legge che porta il nome di un senatore di Fratelli d’Italia. Per cui dico a Guido Liris di seguire il suo progetto legislativo e di non abbandonarlo. Di non farne uno slogan solo nella giornata della Psoriasi, ma di portarlo a compimento. Gli abruzzesi non dimenticano i meriti dei loro rappresentanti ancorché appartenenti a qualsiasi schieramento, e in generale i cittadini italiani sono riconoscenti ad ogni politico espressione di ogni parte. Purché siano leali e sinceri.