VILLA SEQUESTRATA IN VIA TRATTURO: 5 INDAGATI

Ci sono cinque indagati per la costruzione della villa di via Tratturo, recentemente sequestrata dalla procura della Repubblica di Sulmona, che perĆ² dichiarano di essere estranei ai fatti e si dicono pronti a difendersi nelle sedi opportune. Si tratta dei proprietari e titolari dellā€™impresa Giuseppina Zappa, Fabrizio Zappa ed Edoardo Zappa, e dei progettisti e direttori dei lavori Luciano Del Boccio e Andrea Giampietro. La procura contesta loro sedici presunte violazioni edilizie, sostenendo che abbiano operato trasformazioni urbanistiche e edilizie in violazione delle norme vigenti e senza autorizzazioni idonee.

Lā€™inchiesta, avviata grazie a un esposto dei Comitati cittadini per lā€™ambiente, ĆØ giunta a una prima conclusione con lā€™emissione degli avvisi di garanzia e la notifica della chiusura delle indagini preliminari da parte del sostituto procuratore Edoardo Mariotti. Secondo lā€™accusa, lā€™intervento edilizio non sarebbe conforme alle regole di recupero di fabbricati esistenti, poichĆ© gli immobili ricostruiti non rispetterebbero le caratteristiche funzionali e strutturali dellā€™unica costruzione originaria.

Il Comune si ĆØ dichiarato estraneo ai fatti, ma la vicenda ha sollevato dubbi sul rilascio delle autorizzazioni, e non si esclude che lā€™inchiesta possa estendersi, con una possibile coda giudiziaria volta a chiarire la correttezza dellā€™intero iter amministrativo. Secondo i Comitati per lā€™ambiente, infatti, lā€™edificio si trova in unā€™area destinata a parco urbano, in cui il piano regolatore generale non permette nuove costruzioni. La struttura originaria, inizialmente una baracca, ĆØ stata prima ampliata grazie a una sanatoria e poi demolita e ricostruita tramite il Superbonus 110, attirando critiche e interrogativi.

Sul fronte politico, la vicenda ĆØ stata commentata dalla consigliera Teresa Nannarone, che ha lamentato lā€™assenza di una reazione chiara da parte delle istituzioni locali. Gli indagati, difesi dagli avvocati Alessandro Margiotta e Luca Tirabassi, ribadiscono perĆ² la regolaritĆ  del loro operato e la volontĆ  di chiarire ogni aspetto nelle sedi opportune, ritenendo che il caso si ridimensionerĆ  col tempo.

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