CORRUZIONE NEGLI APPALTI ASL: CHIESTO IL PROCESSO PER EX FUNZIONARIA E IMPRENDITORI DI CASTEL DI SANGRO
La procura della Repubblica dell’Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio per Michela D’Amico, ex funzionaria dell’Asl ed ex assessore del comune di Castel di Sangro, insieme a due rappresentanti di un’azienda della stessa città, con le accuse di corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Le indagini hanno riguardato gli affidamenti di servizi esterni gestiti dall’Asl 1 tra il 2017 e il 2021, in particolare per la gestione del magazzino economale, la manutenzione dell’inventario dei beni mobili e la cura delle aree verdi, per un valore complessivo di circa 1,4 milioni di euro.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, ancora da dimostrare in sede giudiziaria, sarebbero state riscontrate irregolarità nelle procedure di affidamento, in presunta violazione del principio di rotazione e a favore di operatori economici compiacenti. Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero garantito appalti in cambio di vantaggi, aggirando le normative previste per garantire la trasparenza nei contratti pubblici. Questo sarebbe stato realizzato tramite il frazionamento artificioso degli appalti o l’adozione di procedure dirette, giustificate come interventi d’urgenza, ma in realtà privi di reale necessità.
Le accuse a carico di un’altra funzionaria Asl, residente a Sulmona, sono invece state archiviate dopo che la stessa ha chiarito la propria posizione davanti al giudice per le indagini preliminari.