IL LUSSO

di Annalisa Civitareale –  Cammino. I colori di una giornata d’autunno sono sorprendenti. Non solo quelli delle foglie, che, in questo mese che ancora fatica a lasciarsi alle spalle una torbida estate, non raccontano ancora tutte le tonalità che da bambini abbiamo imparato ad usare nei disegni. Ma il lilla dei ciclamini che trovano riparo e vita ai piedi degli alberi. Il fucsia di minuscoli fiorellini capaci di sorprendere la vista ai margini di una campagna abbandonata. Il rosso di bacche che resistono agli argini di un torrente. Lo stesso di una damigella che zampetta e si abbevera delicatamente sulle stesse acque. Il cielo è grigio oggi. E le nuvole dense e scure che minacciano pioggia cedono poco spazio all’azzurro. Ma sai che c’è. Cammino. Poi chiudo gli occhi, per un lunghissimo minuto. E l’autunno è vivo. I versi degli uccelli si moltiplicano con tonalità e intensità tutte diverse. Poco lontano lo scorrere delle acque di un ruscello. Il belato di una capra. Muggiti ancora più lontananza. Il ronzio di un insetto sul viso. Poi un lieve rumore sordo. Poi un altro. Simile. E un altro ancora. Non avevo mai riflettuto sul rumore che fanno le foglie quando si staccano dagli alberi e volteggiano tra i rami prima di toccare a terra. Riapro gli occhi. Non so se mi sento più sciocca o stupita. La testa quasi mi gira. Mi è bastato chiudere gli occhi per fare spazio all’udito e alla bellezza dei suoni tutto intorno. Mi sarebbe bastato lasciare l’orologio a casa per godere ancora un po’ di questo tempo. Lento e prezioso. La cosa più difficile da fare è infatti camminare e basta. Senza pensare che non puoi permetterti di restare lì a lungo, perché ti aspettano le solite mille cose da fare. Che non si è mai capito perché, anche se ne fai qualcuno ogni giorno, restano sempre mille. Senza pensare che quello di ritagliarti del tempo per osservare, respirare e raccontare è un vezzo che forse ti sta prendendo un po’ troppo la mano e che forse non serve a niente, se tutti continuano a chiedertene il perché. Quasi che anche la bellezza e il silenzio fossero diventati un lusso a cui non ci si può più abituare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *