CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO A SULMONA, SPUNTA UN’ALTRA PROPOSTA
di Claudio Lattanzio – Non ci sono soldi in cassa per acquistare il terreno individuato e votato in consiglio comunale, nĆ© si intravedono all’orizzonte altre soluzioni economiche e non per uscire fuori dalle sabbie mobili in cui lāamministrazione comunale ĆØ andata a impantanarsi. E allāinterrogazione arrivata nei giorni scorsi dai consiglieri di minoranza Franco Di Rocco e Salvatore Zavarella, in cui si chiede che fine abbia fatto il progetto per la realizzazione della Ā nuova caserma dei vigili del fuoco, lāamministrazione comunale non sa proprio cosa rispondere. Per uscire fuori da una situazione molto complicata, apparentemente senza via d’uscita, Ā sindaco e giunta stanno valutando con attenzione la proposta Ā arrivata nei mesi scorsi da alcuni imprenditori di Sulmona, i quali hanno messo a disposizione, a titolo gratuito, un Ā terreno adiacente, diverso da quello individuato nella delibera approvata quattro mesi fa in consiglio comunale. Una manna arrivata dal cielo, direbbe qualcuno.
Ma nelle cose, soprattutto quando ci sono di mezzo gli imprenditori, cāĆØ sempre l’altra faccia della medaglia. Lāarea indicata verrebbe ceduta gratis dai proprietari a patto che il Comune renda edificabile lāaltra porzione di terreno che resterebbe libera. Un terreno che attualmente nel piano regolatore risulta essere destinato all’attivitĆ agricola e che con un colpo di bacchetta magica diventerebbe edificabile moltiplicando il suo valore catastale. Ma soprattutto permetterebbe agli imprenditori di realizzare case e negozi in un’area dove oggi ĆØ consentito coltivare Ā pomodori, fagioli e patate. Insomma se da un lato il Comune risolverebbe tutti i problemi per la realizzazione della caserma dei pompieri, dall’altro ci sarebbe un arricchimento sproporzionato dei proprietari dei terreni agricoli che finirebbe immediatamente sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti.
Un passaggio che in urbanistica si chiama perequazione che non va confusa con la compensazione attraverso la quale si concedono diritti edificatori a fronte della gratuita cessione di terreni privati per la costruzione di opere pubbliche o della realizzazione di opere di urbanizzazione. Insomma sindaco e giunta si trovano di fronte a un bivio con tre punti interrogativi da risolvere: il terreno ĆØ diverso da quello indicato nella delibera di consiglio comunale; la proposta ĆØ arrivata da piĆ¹ soggetti e non dai soli proprietari del lotto indicato nella delibera; il valore del terreno ceduto gratuitamente al Comune ĆØ nettamente inferiore all’edificazione che viene proposta per perequazione.
Una brutta gatta da pelare per il Comune, l’ennesima per il sindaco Gianfranco Di Piero.
Business is business!!!
Almeno ĆØ unāalternativa e se fosse manovrata bene, magari il comune potrebbe chiedere un poā di piĆ¹!!!!!
Sveglia !!!!
Ma non potrebbero fare qualcosa di simile con il Cogesa ?