IL PD REGIONALE VADA CON GLI OPERAI E LASCI PERDERE LA POLTRONA DELL’ANCI

di Luigi Liberatore Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, personaggio politico meloniano onnipresente in Regione, è stato eletto presidente dell’Associazione nazionale comuni d’Italia per l’Abruzzo. Ha battuto, e non sul filo di lana, l’avversario del centrosinistra Francesco Menna, sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti. Erano trent’anni che quella poltrona veniva occupata dalla sinistra e non pensiamo abusivamente, ma da oggi diviene “proprietà” della destra nazionale, appannaggio personale di Biondi. Non ci sarebbe nulla da obiettare sul passaggio di consegne, tanto è vero che l’avversario di Biondi, l’omologo Menna, gli ha perfino fatto gli auguri (a denti stretti) lasciando a lui il compito istituzionale di difendere le priorità e le esigenze del territorio regionale. Non si è capita, tuttavia, l’alzata di scudi del segretario regionale del PD, Daniele Marinelli, che ha definito la nomina di Pierluigi Biondi una specie di irrituale occupazione. Ha spiegato che il 40 per cento dei sindaci abruzzesi non l’hanno votato e quindi sarebbe una usurpazione del potere. Bhe, secondo la mia opinione, quello di Marinelli è come il monologo del pastore di Leopardi errante per l’Asia, un canto notturno per nulla aderente alla realtà. Innanzitutto il 40 per cento è la minoranza. Poi, probabilmente, non sa che se oggi Biondi è sindaco rieletto di Aquila, e adesso per cascata presidente Anci Abruzzo, è colpa proprio di un PD bottegaio e autoreferente. Quello di allora che impose una perdente Stefania Pezzopane come alternativa a Biondi, all’insegna della imposizione di regime. Marinelli non commetta di nuovo quel peccato, lasci perdere le poltrone e soprattutto analisi filosofiche e, se ne è capace, si rimbocchi le maniche e stia accanto agli operai. Lì ai cancelli, magari pure in tuta. Sulla scia di chi ha fatto grande la sinistra!