IL SULMONESE DI MASCIO TRA I MIGLIORI AL MONDO PER LA STANFORD UNIVERSITY

Passione, dedizione e spirito innovativo. È questo che contraddistingue Daniele Di Mascio, giovane medico e ricercatore di Sulmona, inserito per la quarta volta nella prestigiosa classifica degli scienziati più influenti del mondo redatta dalla Stanford University. A soli 34 anni, Di Mascio è ginecologo presso il Policlinico Umberto I di Roma e professore associato di medicina materno-fetale all’Università La Sapienza. Il suo nome spicca tra i migliori del settore grazie all’h-index, un indice che misura l’impatto delle pubblicazioni scientifiche, calcolato in base al numero di citazioni ricevute nell’ultimo anno.

Dopo essersi laureato in medicina all’Università di Chieti, Di Mascio ha vissuto un’esperienza formativa alla “Jefferson” University di Filadelfia, dove ha lavorato al fianco del rinomato ricercatore abruzzese Vincenzo Berghella. Questo periodo è stato cruciale per la sua carriera, permettendogli di approfondire la sua passione per la medicina materno-fetale.

Tornato in Italia, ha vinto il concorso per la specializzazione in ginecologia e ostetricia a La Sapienza di Roma, città in cui si è trasferito e dal 2016 riesce a coniugare con successo l’attività clinica con quella di ricerca. Una sfida non semplice, in un ambiente sanitario spesso limitato dalle carenze di personale, dove il tempo da dedicare alla ricerca è ridotto. “Mi dedico agli studi anche di notte e al mattino presto”, ha dichiarato Di Mascio, sottolineando i sacrifici necessari per portare avanti ricerche che lo hanno reso un punto di riferimento nel campo.

Tra i suoi studi di maggior rilievo spiccano quelli sulle conseguenze dell’infezione da coronavirus in gravidanza, un tema su cui ha lavorato intensamente durante l’emergenza Covid-19. Ma Di Mascio è attivamente impegnato da tempo nello studio della neurologia fetale, del ritardo di crescita intrauterina e delle gravidanze ad alto rischio.

La sua è una passione prima ancora che un lavoro, e lo stesso Di Mascio non nasconde la soddisfazione per i risultati raggiunti grazie anche a un gruppo di collaboratori che lo supportano quotidianamente. “Mi riempiono di soddisfazioni”, ha affermato con entusiasmo, pur riconoscendo le difficoltà di un sistema di ricerca italiano che definisce “carente di organizzazione” rispetto a quello degli Stati Uniti, dove ha trovato un maggiore investimento in termini di risorse.

Nonostante le opportunità all’estero, Daniele Di Mascio ha scelto di rimanere in Italia, a Roma, ma non dimentica le sue origini. Torna spesso a Sulmona, città a cui è profondamente legato per gli affetti e le esperienze vissute. Proprio la sua formazione “attivista” lo spinge oggi a lavorare su progetti di salute globale, con l’obiettivo di sviluppare l’intelligenza artificiale per migliorare le risorse sanitarie nei Paesi a basso e medio reddito.

Un percorso brillante quello di Di Mascio, che con umiltà e passione continua a scrivere pagine importanti nella ricerca scientifica, senza mai dimenticare le sue radici.

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