L’ALLEVATORE LEOMBRUNI AL ROGO, COME AI TEMPI DELL’INQUISIZIONE

di Luigi Liberatore – Poco prima di Natale, Andrea Leombruni, l’uomo che alla fine di agosto dell’anno scorso sparò ed uccise un’orsa alla periferia di San benedetto di Marsi, dovrà comparire davanti al giudice per le udienze preliminari per rispondere di questo reato. La procura, nel chiudere le indagini, ha detto che l’indagato ha sparato per uccidere e non per difendersi. Bene. I diversi livelli e gradi della magistratura dovranno appurare e giudicare secondo il nostro ordinamento di giustizia le eventuali colpe commesse dall’allevatore marsicano, ma non dovranno e non potranno mai essere accettate in questo contesto le pericolose prese di posizione di associazioni animaliste che vorrebbero messo al rogo l’allevatore Andrea Leombruni. L’Oipa ha affermato che l’orsa uccisa è l’ennesima vittima non solo della pericolosità sociale di individui cui pure si concede il porto d’armi, ma anche del clima d’odio nei confronti dei grandi carnivori fomentato da alcuni esponenti politici, per cui auspica che si arrivi ad una condanna esemplare dell’inquisito. L’Oipa (organizzazione internazionale protezione animale), secondo me vorrebbe detenere il privilegio esclusivo del porto d’armi. Questo è poco. Stamattina, su un quotidiano abruzzese, è stata pubblicata una intervista-fiume della onorevole Michela Vittoria Brambilla, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Berlusconi con deleghe svariate, oggi presidente della lega italiana in difesa animali e ambiente, sulla vicenda di Andrea Leombruni. L’articolo è stato apparecchiato con dovizia di particolari, cioè con una foto di orso e due piccoli orsacchiotti, e l’immagine della ex parlamentare che presumo fosse quella estratta dall’album della prima comunione. Il tutto con la dichiarazione che “Siamo pronti alla costituzione di parte civile e chi ha ucciso Amarena (soprannome o vezzeggiativo dell’orsa) voleva eliminare anche i suoi piccoli…con l’aggravante della crudeltà senza valida giustificazione”. Guardate che se dipendesse da queste associazioni il malcapitato Leombruni, cui va tutta la mia solidarietà di essere umano, sarebbe già finito al rogo come è toccato nei tempi bui a personaggi di ben altro “calibro” (non in senso balistico) per pratiche di stregoneria con la ulteriore punizione della confisca dei beni. A questo prelude la costituzione di parte civile. Tutti per mamma orsa, e di Leombruni che da un anno porta sulle spalle ilpeso del catafalco giuridico-mediatico chi se ne occupa? Finiamola con questo stillicidio che definisco omicida. Meno male che siamo nella mani di una giustizia indipendente, di magistrati e giudici che applicano codice e legge fuori da ogni condizionamento. Caro Leombruni, forse non ti sarà di grande aiuto, ma io personalmente ti sono vicino.

4 thoughts on “L’ALLEVATORE LEOMBRUNI AL ROGO, COME AI TEMPI DELL’INQUISIZIONE

  • L’articolo del signore e lo scrivo appositamente con la minuscola è la dimostrazione di come sia piū facile creare schieramenti opposti piuttosto che mettersi insieme e ragionare. Le indagini svolte hanno dimostrato: che l’orsa, quando uccisa, stava sulle quattro zampe, quindi non in posizione di attacco, che Leombruni ha sparato chiaramente per uccidere (vista la traiettoria dello sparo) e non per spaventare e fare allontanare l’orsa. La foto è con I due cuccioli perché due erano i cuccioli dell’orsa, quella famosa sera fuggiti fortunosamente e che sembrano essere riusciti a sopravvivere senza la madre. Il commento sulla foto della Sug.ra Brambilla la dice poi lunga su questo “giornalista” pure, purtroppo maschilid
    Stá oltreché convinto della supremazia dell’uomo su tutte le forme di vita. Speriamo di esseri come lui c’è ne siano sempre meno nel mondo, altrimenti nessuno si salverá dalla follia umana che vediamo ovunque, sotto mille diversi aspetti. Essere per partito preso contro gli animali non è un gran simbolo di civiltá.

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      • Non so quale sia la cosa giusta ma se ognuno di noi si trovasse davanti ad un orso” in piedi” o a quattro zampe …in quel momento, se riesce, dovrebbe provare ad esprimere la propria spassionata opinione!

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    • Lasci perdere. Ormai non risponde più nessuno.

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