COMITATI CITTADINI: LA TURBOGAS DELLA METAENERGIA E’ IN REGOLA CON LE AUTORIZZAZIONI?
Sabato mattina 5 ottobre alle ore 11 i Comitati cittadini per l’ambiente terranno una conferenza stampa e un presidio davanti alla turbogas della Metaenergia, situata nel nucleo industriale di Sulmona. Nell’occasione verrà spiegato perché l’impianto non dovrebbe essere in funzione. I motivi sono contenuti in un dettagliato esposto che i Comitati e la Campagna Per il clima Fuori dal Fossile hanno presentato alla Procura della Repubblica. Al Procuratore si chiede di verificare le notizie contenute nell’esposto e di adottare tutti i provvedimenti che il caso richiede, non esclusa la chiusura della centrale.
“Dopo l’accensione della turbogas sul caso Metaenergia è caduta una inaccettabile cappa di silenzio”, spiega il portavoce dei comitati Mario Pizzola, “quest’impianto da quasi due anni continua a rendere insalubre l’aria che i cittadini della nostra valle respirano, nella indifferenza assoluta dei rappresentanti delle istituzioni locali. Una indifferenza che non è altro che la continuazione del comportamento irresponsabile dell’amministrazione comunale di Sulmona che non ha mai mosso un solo dito per cercare di contrastare questo insediamento altamente inquinante. Con buona pace dei medici che, inascoltati, hanno continuato a lanciare l’allarme sui pericoli per la salute pubblica, amplificati dal fenomeno dell’inversione termica che grava sulla conca peligna”.
Secondo gli ambientalisti gli attuali amministratori comunali sono anche arrivati ad avallare il modus operandi dell’amministrazione Casini alla quale, in primo luogo, si deve questo “regalo” avvelenato al nostro territorio. “E’ stata lei, infatti, a spalancare le porte alla turbogas disertando tutte le conferenze di servizio dell’iter autorizzativo”, conclude Pizzola.
“Ma forse non è ancora detta l’ultima parola, se la Magistratura prenderà sul serio il nostro esposto e deciderà di andare fino in fondo”.
Manca la base di onestà e responsabilità delle istituzioni, senza scordarci i politici inadempienti.