CONDANNATI PER AVER SPEDITO TELEFONO CELLULARE A DETENUTO: UN ANNO DI RECLUSIONE PER TRE FAMILIARI

Il Tribunale di Sulmona ha emesso una sentenza di condanna a un anno di reclusione per Maria Monaco, Annunziata Tedesco e Pasquale Tedesco, accusati di aver spedito un telefono cellulare a un congiunto detenuto in carcere. La sentenza, pronunciata dal giudice Francesca Pinacchio, riguarda l’accusa di accesso indebito di dispositivi di comunicazione a soggetti detenuti.

La vicenda risale al 2022, quando i tre imputati, parenti di Dario Tedesco, recluso presso il carcere di massima sicurezza di Sulmona, inviarono un pacco contenente un dispositivo elettronico. Il telefono venne utilizzato da Tedesco per mantenere contatti con i familiari, sia durante la sua permanenza nella struttura peligna, sia dopo il suo trasferimento nel carcere di Ancona.

Questo caso ĆØ solo uno dei tanti episodi che mettono in luce il problema della sicurezza all’interno del carcere di Sulmona. Negli ultimi dieci mesi, la polizia penitenziaria ha confiscato ben 40 dispositivi elettronici, troppi per un istituto di massima sicurezza, segno di un sistema vulnerabile alle infiltrazioni di oggetti proibiti.

Tra gli episodi piĆ¹ eclatanti, ad aprile scorso, due pregiudicati napoletani furono colti dai carabinieri mentre tentavano di introdurre cinque telefoni nel carcere utilizzando un drone. A febbraio, invece, un sacco contenente telefonini e droga venne ritrovato abbandonato allā€™interno della struttura di via Lamaccio. Nel 2023, un agente penitenziario, in servizio da 15 anni a Sulmona, venne scoperto a sua volta mentre cercava di introdurre dispositivi illegali nel carcere.

Il fenomeno dei ritrovamenti di droga, telefoni e altri oggetti vietati continua a sollevare preoccupazioni sulla capacitĆ  del sistema carcerario di contrastare efficacemente queste attivitĆ  illegali, che sembrano trovare sempre nuovi metodi per aggirare i controlli.

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