GUERRIERO DI CAPESTRANO, IL REGISTA CONSORTE LANCIA LA SFIDA A MARSILIO

Dopo l’intervento del presidente della Regione Marco Marsilio a difesa dell’autenticità della statua del Guerriero di Capestrano scelto anche come simbolo dell’Abruzzo, il regista Alessio Consorte da sempre sostenitore che la scultura  sia un clamoroso falso, torna alla carica lanciando il guanto di sfida a Marsilio.

“Affermare che il Guerriero di Capestrano sia un falso non è affatto curioso, ma è il risultato di un’attenta inchiesta giornalistica, successivamente trasformata nel film “Il Guerriero mi pare strano”.
Il Presidente Marsilio avrebbe dovuto vederlo e documentarsi prima di esprimersi in questioni e dinamiche che poco conosce” Così il regista, il quale dopo aver vinto il ricorso al TAR e non aver ottenuto dal Ministero la documentazione richiesta, è tornato dai giudici amministrativi chiedendo l’intervento di un commissario ad acta, al fine di far rispettare la sentenza e ottenere finalmente le prove richieste che il ministero ha dichiarato di possedere.
Guerriero Capestrano
“I documenti che attesterebbero l’autenticità del Guerriero attualmente non esistono o meglio noi non li abbiamo mai ricevuti, quindi si attende l’esito del Commissario”, sottolinea Consorte. “Il Guerriero è un falso del ventennio perciò una truffa organizzata per ottenere il premio di rinvenimento. Successivamente è stato esposto in occasione del bimillenario dalla nascita di Augusto (curioso, no?). Per maggiore chiarezza  la “tresca”permise ai contraffatori di guadagnare 12,500 lire nel periodo delle famose “mille lire al mese. In tutti i modi propongo un gioco a Marsilio – incalza Consorte –  io chiamo il mio team di esperti, lui chiama i suoi designati, si ottiene l’autorizzazione dal Ministero (questione per lui abbastanza semplice) e si eseguono i test.
Se il Guerriero e la “Dama” risultassero autentici e risalenti al VI secolo a.C., paghereri i danni e porgerei scuse al popolo abruzzese, pur sempre avendo contribuito alla ricerca.
“Se invece saranno riferiti all’epoca fascista del 1934 come sostengono le mie tesi – conclude – il Presidente attuale potrà decidere di dimettersi”.

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