ABUSI SULLA FIGLIA 12ENNE DELLA COMPAGNA, TRIBUNALE DISPONE UNA PERIZIA SUI FILMATI FINITI SUI SOCIAL
Era stato arrestato in flagranza di reato per aver abusato della figlia dodicenne della compagna. Ora, per mettere le prove in cassaforte, il Tribunale di Pescara ha disposto una super perizia sul telefonino dell’uomo, un siciliano di 44 anni, che all’epoca dei fatti risiedeva in un paese dell’Alta Val Pescara. L’uomo era stato incastrato grazie alle telecamere e alle cimici piazzate in casa dai carabinieri, i quali erano intervenuti in tempo reale, arrestandolo flagranza di reato. Fatti che erano accaduti lo scorso anno dopo che la 12enne aveva parlato con un’amica delle particolari attenzioni del compagno della madre. Racconti e comportamenti che sono arrivati alle orecchie del padre naturale della 12enne che si era rivolto immediatamente ai carabinieri denunciando la situazione in cui era costretta a vivere la figlia da oltre un anno, la quale dopo la separazione dei genitori era stata affidata alla madre. Così i carabinieri, dopo aver installato le telecamere e i microfoni in casa del patrigno, avevano assistito alla violenza in diretta, intervenendo immediatamente. All’arrivo dei carabinieri, il 44enne aveva reagito tanto da essere arrestato. Lo scorso marzo, l’uomo, era finito sotto processo insieme alla madre della minore, entrambi accusati di violenza sessuale in concorso. Alla donna, il Tribunale per i minorenni dell’Aquila aveva sospeso la potestà genitoriale affidando la piccola a una struttura protetta. Nel frattempo il processo sta andando avanti con la decisione del Tribunale di Pescara di affidare a un perito l’incarico di esaminare i filmati osceni trovati sul telefonino del patrigno e della madre della minore, finiti anche sui social, e le intercettazioni ambientali effettuate dai carabinieri da cui dovrebbero emergere le prove delle violenze.