MENSA SCOLASTICA: PARTENZA PREVISTA IL 4 OTTOBRE, MA POSSIBILI RICORSI IN VISTA

Dopo settimane di proteste e malumori da parte delle famiglie, il Comune ha fissato la data del 4 ottobre per l’avvio del servizio di mensa scolastica. Tuttavia, non si escludono complicazioni legali: la ditta EP, arrivata seconda nella gara d’appalto, ha presentato una richiesta di accesso agli atti, sollevando dubbi sulla regolarità dell’assegnazione.

Nella lettera-diffida inviata al Comune, la EP – che lo scorso anno aveva gestito il servizio insieme alla Coselp – ha chiesto spiegazioni in merito alla mancata attuazione del servizio. La ditta vincitrice, Rico di Somma Vesuviana, aggiudicataria dell’appalto da tre milioni e mezzo di euro in tre anni, non ha ancora individuato un centro di cottura conforme agli standard richiesti. Quello originariamente individuato in un ristorante di Bugnara è risultato inadeguato.  L’idonetà del centro cottura è ritenuto fondamentale dalla EP, ed è il nodo cruciale su cui poggiano i dubbi dell’azienda, che non esclude la possibilità di presentare un ricorso per chiedere lo scorrimento della graduatoria, tanto che ieri nell’ufficio protocollo del Comune è stata depositata una richiesta di accesso agli atti. Inoltre non è escluso un ulteriore ricorso all’Autorità giudiziaria qualora il Comune faccia finta di niente.

Intanto, le scuole di Sulmona non sono rimaste a guardare e si stanno organizzando per garantire continuità nel servizio mensa. L’Istituto Radice-Ovidio e Serafini-Di Stefano ha già autorizzato gli alunni a portare il pasto da casa, con rigide regole di distanziamento per evitare rischi di contaminazione. Stessa strategia adottata dall’Istituto Mazzini-Capograssi, che aveva consultato le famiglie attraverso un sondaggio nei giorni scorsi.

Il problema principale è nato dalla non idoneità del centro di cottura individuato dalla ditta Rico, situato, come detto, in un ristorante di Bugnara. Ora l’attenzione si sposta sulla clinica San Raffaele, dove la Rico gestisce già il servizio mensa dal mese di giugno, ma solo per cucinare pochi pasti. Tuttavia, sarà la Asl a dover stabilire se il centro di cottura, attualmente utilizzato per i sanitari, possa servire anche i 900 alunni delle scuole sulmonesi.

Nonostante l’incertezza, Andrea Frasca, sindacalista della Cgil, ha cercato di rassicurare i lavoratori e le famiglie, dichiarando che l’incontro con la ditta ha portato a promesse di un inizio imminente del servizio e che il ritardo sarà limitato a pochi giorni. “I 20 lavoratori attualmente sospesi saranno tutti riassorbiti a tempo indeterminato compreso i tre che avevano il contratto a tempo”, ha concluso Frasca.

Anche il Comune, con una nota diramata ieri, ha cercato di placare le preoccupazioni delle famiglie, confermando che sono in corso le procedure per garantire l’inizio del servizio il 4 ottobre. Ma su questa data pende ora la spada di Damocle del ricorso.