VIVA GLI SPAZZINI DI SULMONA!

di Luigi Liberatore – Al termine del concerto di Antonello Venditti la città di Sulmona si è risvegliata rinfrancata. Mica, o soltanto, dal concerto del più scaltro dei solfeggiatori italiani, ma dagli “spazzini” che hanno riconsegnato la bella piazza di Sulmona pulita e agibile la mattina dopo la “sbornia” musicale. L’intesa più bella per la città è stata quella offerta da Pavind, Di Toro, Cogesa, Volontari delle Frazioni, Ciesse Intermediazioni e altri che hanno ripulito la piazza da ogni rigurgito passionale, fatto di bottiglie di plastica, vetro e pannicelli in libera uscita, dopo l’esibizione di Antonello Venditti. Si può discutere sulla scelta di tenere un concerto, a pagamento, di una voce ormai storica dell’universo vocale italiano, ma non di ritenerla slegata al rilancio turistico di una città affascinante come Sulmona. Venditti ci sta perfino col suo seguito personale antipatico che si porta dietro e dal quale ha voluto affrancarsi proprio qui a Sulmona. La scelta fatta dal Comune va rispettata e non sottomessa alle prepotenze degli ambientalisti che avrebbero voluto piegare le attenzioni a Case Pente, cimitero di ogni aspettativa vivente. Venditti, cantautore e cantante, mica altro, si è portato dietro trentamila euro di soldi pubblici ma pure in giro per l’Italia il nome di una città cui non basta aver dato i natali a Ovidio e di vivere in polverose biblioteche. Mi accorgo di star deviando dalla mia riflessione originaria. Volevo dire che  l’amministrazione comunale di Sulmona non ha sbagliato col concerto di Venditti, ma di rivedere i giudizi nei riguardi di quelle associazioni, a torto ritenute politicamente ostili, che hanno consentito di ripulire in poche ore la piazza più bella della città. Sulmona può godere in sé di una solidarietà unica per il prestigio e la storia della sua esistenza da non confondere, tuttavia, con le pretese di un ambientalismo asfittico e residuale. Personalmente dico che il concerto musicale di Venditti asseconda il rilancio turistico della città, mentre ritengo inverecondo accostare l’iniziativa come dimenticatoio della vicenda Snam. Allora, viva gli spazzini di Sulmona, quelli di Pavind, Di Toro, Cogesa, Volontari delle Frazioni e Ciesse Intermediazioni che lavorano per una città pulita d’intesa col Comune. Ai sognatori di Case Pente lasciamo intendere che esista pure una città del Sole…e non mi dispiace accostare Mario Pizzola al frate domenicano Tommaso Campanella!

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