INQUINAMENTO ATMOSFERICO

a cura del dottor Maurizio Proietti – hPer una valida definizione di inquinamento atmosferico è utile quanto estrapolato dall’articolo 268 D.Lgs 152/2006: “[…] Ogni modificazione dell’aria atmosferica, dovuta all’ introduzione nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell’ambiente”.

Oppure

Emissione in atmosfera di qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera che possa causare inquinamento atmosferico e, per le attività di cui all’articolo 275, qualsiasi scarico, diretto o indiretto, di composto organico volatile (COV) nell’ambiente”.

Il particolato disperso in atmosfera è costituito da un mix di particelle solide e liquide, aventi dimensioni comprese nel range che va dai 0,005 ai 150 micron. Le cosiddette polveri totali vengono solitamente distinte in tre classi dimensionali che dipendono dalla capacità di penetrazione nelle vie respiratorie:minore è la dimensione, maggiori saranno gli effetti nocivi.

PM 10 – Particolato costituito da particelle con diametro < 10 micron, polvere inalabile in grado di interessare il tratto respiratorio superiore (naso, faringe e laringe).
PM 2.5 – Particolato fine con diametro < 2.5 micron, è in grado di penetrare nella trachea, nei bronchi e bronchioli.
PM 0.1 – Particolato ultrafine di diametro < 0.1 micron, in grado di arrivare agli alveoli polmonari.

Le particelle solide sono particelle primarie, generate per emissione diretta o per reazione con composti chimici dispersi in atmosfera, quali ossidi di azoto e di zolfo, ammoniaca e composti organici. Le sorgenti del particolato possono essere naturali o antropiche, come quelle derivanti dalla combustione dei motori, dagli impianti di riscaldamento, dal manto stradale (residui provenienti dalla sua usura), dai freni e dalle gomme delle autovetture, emissioni di impianti industriali e altro. L’interazione tra il particolato sospeso e l’uomo avviene prevalentemente attraverso la respirazione.

Nel particolato fine ed ultrafine possono essere presenti metalli pesanti, solfati, Idrocarburi policiclici aromatici (IPA), benzo(a)pirene (BaP), molti dei quali sono considerati possibili agenti cancerogeni; il benzo(a)pirene è il più pericoloso per la salute umana. Altro idrocarburo policiclico aromatico (IPA) di cui è stato riconosciuto il potenziale cancerogeno è il benzo(a)antracene.

Alcuni inquinanti, come gli ossidi di azoto reagiscono con lesostanze biogeniche (sostanze prodotte dalle piante) e dallareazione chimica (in atmosfera) sono generate importanticoncentrazioni di ozono. Questo succede perché le sostanze biogeniche sono molto più reattive dei composti organici volatili di natura antropica. Ciò significa che non sempre la presenza di piante garantisce la salubrità dell’aria!

L’esposizione agli inquinanti dispersi nell’atmosfera può provocare un aumento dello stress ossidativo e degli indici di flogosi (infiammazione), dello stato pro-coagulante (tendenza alla trombosi) e una disfunzione del sistema neuro-vegetativo. Il tutto determina l’insorgenza di complicanze cardiovascolari.

Gli inquinanti, in conseguenza dell’aumento dei livelli di endotelina-1,* possono indurre ipertensione arteriosa. In questo processo gioca un ruolo importante l’aumento dei radicali liberi prodotti dallo stress ossidativo (indotto dagli inquinanti). Si rileva un aumento della coagulabilità del sangue dovuto alla maggiore produzione di varie citochine, ** le stesse che aumentano nei soggetti esposti a elevate concentrazioni di PM10.

Esperimenti in vivo hanno evidenziato che il PM2,5 inibisce il ciclo cellulare, perché incide negativamente su alcune componenti della struttura portante della cellula (citoscheletro).

Negli alveoli polmonari, il particolato fine attiva gli enzimi coinvolti nei meccanismi di detossificazione, solitamente i responsabili di questa attivazione sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Le sostanze prodotte da questo processo sono particolarmente dannose per il DNA, in parole povere: danneggia il DNA.

È interessante sottolineare, che il particolato estivo è meno dannoso rispetto a quello invernale, quest’ultimo ha un maggiore potenziale genotossico (danno ai geni).

Da ricordare che per le particelle più piccole, che sono le più pericolose per la salute (le cosiddette polveri ultrafini – UFP), la normativa è carente.


*  
L’endotelina-1 (ET-1) è una proteina prodotta principalmente dalle cellule che rivestono l’interno dei vasi sanguigni (cellule endoteliali), determina un potente effetto di vasocostrizione ed è in grado di indurre proliferazione delle cellule muscolari lisce vascolari. Nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa polmonare sono stati documentati elevati livelli plasmatici di ET-1, sia perché vi è un aumento di produzione sia perché risulta inibita la sua eliminazione che avviene prevalentemente a livello polmonare (clearance).

** Le citochine, dette anche “parole molecolari”, sono piccole proteine che legano specifici recettori posti sulla membrana di alcune cellule (in particolare quelle del sistema immunitario) e sono deputate a fornire istruzioni precise.

One thought on “INQUINAMENTO ATMOSFERICO

  • Mi sembra sia l’unico a sapere tutto questo o che forse si è svegliato tutto d’un tratto.
    Se fossero cose risapute, cosa ha fatto di positivo fino ad ora ?
    Come con politici e amministratori, non c’è più nessuno che ha voglia o intenzione di assumersi responsabilità o guadagnarsi la pagnotta onestamente.

    Risposta

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