LA REGIONE ANTICIPA DI UN MESE LA CACCIA AL CINGHIALE, PROTESTANO GLI AMBIENTALISTI: METTONO A RISCHIO LA SOPRAVVIVENZA DELL’ORSO

Mentre le associazioni ambientaliste si mobilitano e 120.000 cittadini  firmano una petizione per fermare l’abbattimento di circa 500 cervi, deciso dalla Regione senza alcuna seria valutazione scientifica che lo giustifichi, rischia di passare sotto silenzio un altro provvedimento della stessa regione con conseguenze potenzialmente disastrose per la conservazione dell’orso bruno marsicano. Infatti, con il recente DL Agricoltura è stata disposta l’apertura della caccia al cinghiale per complessivi 4 mesi, prorogando il termine fissato dalla legge 157/92, che era fissato in massimo 3 mesi totali per il prelievo.  

Tale provvedimento, recepito dalla Regione Abruzzo nell’ambito del calendario venatorio 2024/2025 e approvato con DGR 502 del 6 agosto, ha determinato un pericoloso ed inaccettabile passo indietro rispetto alle azioni necessarie ad assicurare la migliore tutela dell’orso bruno marsicano, giacché annulla i precedenti e soddisfacenti provvedimenti grazie ai quali la stessa Regione, recependo le richieste provenienti dai vari tavoli di lavoro connessi al PATOM, dalle ONG e dalle aree protette, aveva disposto l’apertura della caccia al cinghiale nelle aree interessate dalla presenza di esemplari di orso nel periodo 1 novembre – 31 gennaio, assicurando così maggiori condizioni di tranquillità nel periodo dell’iperfagia, quando gli orsi devono nutrirsi in abbondanza per prepararsi all’ibernazione.

L’ultimo calendario venatorio annulla tutto il lavoro fatto giacché, per assicurare i 4 mesi di caccia al cinghiale previsti dal DL agricoltura, non potendo prevedere attività venatoria oltre il termine del 31 gennaio, ha ovviamente riportato l’apertura della caccia al cinghiale al 1ottobre.

Le conseguenze, reali e potenziali, di tale provvedimento presentano delle oggettive criticità legate alle molteplici ragioni connesse alla conservazione della specie:

1- Tutta l’area contigua/zona di protezione esterna del Parco tornerà ad essere terreno di caccia in un periodo estremamente delicato per gli esemplari presenti, verso i quali il disturbo delle mute di cani da caccia è reale e oggettivo, disturbo che si moltiplica con il maggior numero di giorni di attività e la maggior probabilità di interazione tra le mute di cani dei “cinghialari” e gli orsi ancora tutti alla ricerca di cibo prima di entrare in tana per il letargo invernale.

2- In considerazione di quanto emerso dagli ultimi dati pubblicati sul Rapporto orso 2023 del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dai dati raccolti dalla stessa Rete di Monitoraggio regionale, il numero di orsi presenti nei territori soggetti al normale regime venatorio e delle femmine accompagnate dai piccoli dell’anno è aumentato nel corso degli ultimi anni e questo, in relazione al disturbo che deriverebbe dall’apertura anticipata, presenta rischi potenziali anche di “semplici” incidenti legati al fatto che nel mese di ottobre il numero di orsi ancora in attività è sicuramente molto maggiore di quanto non possa avvenire a partire dalla seconda metà di novembre.

Nessuna di queste valutazioni è stata presa in considerazione dalla Delibera Regionale con cui è stato approvato il calendario venatorio 2024/2025 che ha recepito la proroga da 3 a 4 mesi per la caccia al cinghiale, senza considerare minimamente le molteplici criticità di cui sopra.

Con una lettera ai competenti uffici regionali ed a Emanuele Imprudente, Assessore con delega a Agricoltura, Caccia e pesca, e Parchi e riserve naturali, le associazioni hanno chiesto di rivedere il calendario venatorio, adottando un provvedimento che, almeno relativamente alla ZPE/Area Contigua del Parco, limiti la caccia al cinghiale al periodo 1 novembre – 31 gennaio, lettera a cui i destinatari non hanno dato,  come succede purtroppo molto spesso, alcun riscontro ed ecco quindi la necessità di questo comunicato per far conoscere la situazione a tutti i cittadini abruzzesi.

Tra l’altro, le esigenze di riduzione della popolazione di cinghiale imposte dal DL citato e dalla recente ordinanza del 29 agosto adottata dal Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana non hanno ragione di essere applicate anche all’area in argomento per vari ed acclarati motivi (la bassa densità complessiva di cinghiali che certo non sono così numerosi come, invece, accade in aree del Pescarese o del Vastese, la scarsità di numero ed entità di danni all’ agricoltura di montagna, che è da anni poca cosa, ed il maggior controllo esercitato dai lupi sulla specie).

Pertanto, anche in questo caso l’operazione si configura come l’ennesimo regalo della nostra classe politica regionale alle associazioni venatorie, rappresentanti di una infima minoranza gratificata anche di fondi pubblici, come nel caso della caccia di selezione al cervo, a danno di una maggioranza vastissima di cittadini e di una specie come l’orso che per l’Abruzzo è un vero e proprio simbolo identitario, oltre ad essere specie particolarmente protetta da leggi nazionali ed europee.

Firmano :

Stefano Orlandini – Presidente SALVIAMO l’ORSO OdV

Filomena Ricci – Delegato WWF Abruzzo

Stefano Allavena – Delegato LIPU Abruzzo

Laura Asti – Delegato Pro Natura Abruzzo

Massimo Pellegrini – Presidente Stazione Ornitologica Abruzzese

Alessandro Piazzi – Presidente nazionale FEDERTREK

Bruno Petriccione – Presidente Appennino Ecosistema

Fabio Borlenghi – Responsabile di Altura Abruzzo,

Gabriele Mastropietro – Rappresentante “ORSO & Friends”

Mimi D’Aurora – Presidente “Dalla parte dell’Orso”

Mario Cipollone – Direttore Rewilding Apennines”

7 thoughts on “LA REGIONE ANTICIPA DI UN MESE LA CACCIA AL CINGHIALE, PROTESTANO GLI AMBIENTALISTI: METTONO A RISCHIO LA SOPRAVVIVENZA DELL’ORSO

  • Il fondamento scientifico per gli abbattimenti c’é. É lo stato attraverso l’ISPRA che decide.
    Poi i danni dell’agricoltura sono scesi non per pochi cinghiali, ma perché non si semina piú niente eccetto erba medica. Nessuno mette piu grano o altri cereali in montagna. ma i cinghiali ci sono sempre !

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  • Ma che ambientalisti. A questi animalari talebani dell’ambiente frega proprio nulla. I loro figli sono quelli che si stupiscono quando vedono i polli “vestiti”. A Pasqua siamo assassini perché mangiamo gli agnelli! Durante il resto dell’anno degli ovini sbranati dai lupi chissene! …anzi la colpa è degli allevatori che non sanno accudirli! E giù con ste beghe di cazxate! Le uniche uccisioni che giustificano (xchè non le menzionano) servono ad alimentare quei quattro ratti col cappottino che si tengono in casa. Gente fanatica e piena di contraddizioni che solo così riesce a dare senso alla propria esistenza.

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  • È proprio un articolo fatto da chi di natura non ne capisce niente… ma lo sapete che i prelievi vengono scelti da un tecnico faunistico grazie ai censimenti??? E lo sapete che se la peste suina africana arriva anche da voi siete tutti fottuti o volete continuare a vivere nel mondo delle favole!!???
    Svegliatevi!
    Ps Studiatevi cosè L’incremento utile annuo del cinghiale IUA ( cresce fino al 200% all’anno) .

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  • Bisogna abbattere i cervi,i cinghiali e altre specie di animali selvatici che distruggono la già precaria Agricoltura Abruzzese e creano gravissimi danni agli automobilisti con conseguenze pecuniaria alla Regione.Bravissimo il nostro Assessore Alla Agricoltura Imprudente

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  • Ricordiamoci che in Abruzzo gli abitanti sono 1.269.000…..non possono essere 120.000 a decidere le sorti di una Regione, in democrazia è un piccola percentuale. Quindi ristabiliamo le regole si pensi prima al benessere e alla sicurezza della popolazione…e poi a quella dei selvatici. Non è normale che i lupi prendano quotidianamente ovini, bovini, equini. Non è normale che cinghiali, cervi, istrici danneggiano colture di vario genere. Non è normale che ogni settimana ci sono incidenti stradali provocati dalla fauna. Ma vi siete chiesti quanto tutto questo costa alla collettività. Sicuramente c’è bisogno di ristabilire un equilibrio, ciò avviene in altre Regioni e in altri Stati dove le regole sicuramente sono al primo posto. Qui in Abruzzo la regola per per le varie associazioni è il NO a prescindere.

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  • Ma quanto sono potenti sti quattro vecchi cacciatori rimasti?!?. Spero che vadano loro a estinguersi!!!

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    • Bravo Fabio, sono completamente d’accordo con te, spero davvero che questa pratica barbara e anacronistica di uccidere esseri viventi per puro divertimento possa estinguersi insieme a quei frustrati che ancora la praticano!

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