CUORI FRAGILI: LA DEBOLEZZA DELLE RELAZIONI

di Massimo Di Paolo – Se volessimo essere leggeri, per introdurre e parlare della complessità delle relazioni, verrebbe in mente “Cuore Matto” cantata da Little Tony. Eravamo a Sanremo 1967. Gaetano Savio con Armando Ambrosino scrissero e presentarono una canzone scandita dal suono della chitarra basso che rappresentava il battito del cuore. Cantava la passione, l’instabilità dei sentimenti, l’inaccettabilità degli abbandoni e la disponibilità al perdono per amore. Sono passati quasi sessanta anni e la debolezza delle relazioni sentimentali non è più un’invenzione. È diventata una condizione emergente. Socialmente, il mutare delle relazioni intime, ha caratterizzato lo scorrere del tempo; i quasi sessanta anni trascorsi da “Cuore Matto” hanno visto sbriciolarsi certezze, credenze e consuetudini. Il modello delle vecchie relazioni di coppia rette, quasi sempre, da un funereo e fantomatico “per sempre” non esiste quasi più. Contemporaneamente, diventa difficile orientarsi in una condizione di mutevolezza, variabilità e scoperte che aprono a forme di legami sentimentali, amicali e sessuali ben lontani dalla rappresentazione romantica dell’amore e, ancora di più, dell’amore di coppia. “Libri & Visioni” per una tematica cosi mutevole propone due letture molto coinvolgenti, contrapposte per significati, narrazioni e testimonianze. Di Domenico Starnone, Lacci. Edito da Einaudi

Un autore noto, bravo assai, prima insegnate di scuola, poi romanziere, giornalista. Nel 1987 esordisce come narratore con il suo “ex cattedra” -racconto di un anno di scuola-.  Lacci diventa, con Daniele Lucchetti, opera cinematografica presentata a Venezia nel 2020. “Era come stordita. Non riusciva a credere che lei … fosse stata accantonata per una sconosciuta che non avrebbe mai potuto curarsi di me al suo stesso modo devoto”. Laccio: un cordoncino che unisce due parti distinte, nodo, vincolo, legame; i dolci lacci d’amore – che strangolano direbbe Dario Fo-. Di fatto il romanzo di Starnone è un raffinato giallo sui sentimenti che tocca le emozioni a coppie contrapposte: lealtà e infedeltà; rancore e vergogna; colpa e perdono. Una storia di coppia raffinata ma dura,analitica per narrazione, significati, dialoghi e sfumature. Un’analisi di un abbandono per evolvere e tentare il cambiamento;lo scontro tra ricordi, storie personali, significati vissuti e cose mai dette. Scritto meravigliosamente per rappresentare il tempo di coppia che chiede perdita di sé, rinunce, immaginari diversi e diversi desideri. Lacci è anche la rappresentazione della rinuncia, del tentativo di ricomporre, della codardia verso sé stessi: “è la storia di tutti i fallimenti anche di quelli che ci fanno compagnia per una vita intera”.

Altra cosa, altra narrativa, altro approccio “le postromantiche” -sui nuovi modi di amare-. Di Carolina Bandinelli, editori laterza. Tra l’analisi sociologica e il tentativo di dare risposte alle domande che ci pone la relazionalità vissuta oggi. Al femminile: “siamo ancora romantiche?” per capire come sostituire diluire o camuffare i sentimenti di un tempo. Piace a tutti -donne e uomini- la frase che dice: il nuovo ideale è quello di un amore che non fa male.

Un’analisi delle Millennial che nate tra gli anni Ottanta e Novanta sono state le intrepide esploratrici della realizzazione di sé, tra lavoro difficile e amori fluidi. Certi che il saggio scritto con gli strumenti di una osservatrice sociale, testimonia come i vecchi miti romantici si siano liquefatti mostrando tutti i limiti, le storture e i paradossi di cui erano fatti. Le storie narrate sono testimonianze di un romanticismo interrotto con il rischio di incontrare una manipolazione in grande stile delle relazioni, della sessualità, dei corpi e dei sentimenti. Un nuovo mercato di marca liberista, quello dell’amore, ad uso e consumo di una cultura capitalistica che induce a scoperte e a nuove forme di consumi relazionali. Postromantiche: un’analisi senza rimozioni, seria, raffinata, che passa in rassegna le tematiche emergenti più attuali, tra scoperte e sensi di colpa. Per un amore che non fa male:un’utopia forse, visto che si parla comunque di vite che si incontrano.

Lacci e postromantiche. Due letture da integrare senza timori di scoprire palcoscenici che ci appartengono.