SANITA’ ABRUZZO: LA CGIL SI MOBILITA CONTRO I TAGLI AI SERVIZI ESSENZIALI

La Cgil della Provincia dell’Aquila ha espresso forti preoccupazioni in merito all’aggiornamento del piano di razionalizzazione della spesa sanitaria della Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Secondo il sindacato, se da un lato è stato ottenuto il ripristino del turnover e scongiurato il taglio al personale, dall’altro preoccupa l’aumento dei tagli ai “servizi”, con una decurtazione complessiva di 8.165.050  euro rispetto ai 2milioni 150mila euro previsti nel precedente piano.

Il piano aggiornato, presentato dal direttore generale Ferdinando Romano all’assessore alla sanità Nicoletta Verì, mira a risparmiare entro la fine dell’anno 35,6 milioni di euro e a contenere il debito della Asl a 30,8 milioni di euro. Tuttavia, secondo la Cgil, i tagli ai servizi essenziali potrebbero ripercuotersi negativamente sulla qualità dell’assistenza sanitaria e sui posti di lavoro.

CRITICITA’ SOLLEVATE DALLA CGIL

La Cgil ha accolto con favore l’eliminazione del taglio al personale e il ripristino del turnover, una battaglia portata avanti con determinazione. Nel precedente piano, infatti, era previsto un blocco parziale delle assunzioni, con la mancata sostituzione di lavoratori in pensionamento, che avrebbe comportato una riduzione del personale fino al 50%. Grazie all’intervento della Cgil, il piano è stato rivisto, garantendo così continuità occupazionale.

Nonostante questo importante risultato, il sindacato ha manifestato profonda preoccupazione per l’aumento del taglio ai capitoli di spesa relativi ai servizi essenziali. I principali tagli riguardano la manutenzione e riparazione delle strutture, per un ammontare di 4,89 milioni di euro, e i servizi di pulizia, riscaldamento e smaltimento rifiuti, che subiscono una riduzione di 3,27 milioni di euro. La Cgil teme che tali riduzioni possano compromettere il personale impiegato nei contratti di appalto e diminuire la qualità dei servizi offerti all’utenza.

RISCHIO PER I LAVORATORI E I SERVIZI ESSENZIALI

Secondo il sindacato, dietro questi tagli potrebbe nascondersi una riduzione del personale impiegato nei servizi esternalizzati. La mancanza di chiarezza sui dettagli operativi delle manovre finanziarie non consente di valutare pienamente l’impatto che queste misure avranno sui lavoratori. La Cgil ha ribadito l’intenzione di adottare tutte le iniziative necessarie per tutelare i dipendenti coinvolti.

PERPLESSITA’ SUL PROCESSO DI INTERNALIZZAZIONE

Un altro punto critico sollevato dalla Cgil riguarda i processi di internalizzazione dei servizi, che, secondo il sindacato, non garantiscono una salvaguardia completa dell’occupazione. La continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nei servizi appaltati è considerata essenziale per mantenere elevati standard di assistenza sanitaria, soprattutto in un territorio ampio e complesso come quello della provincia dell’Aquila.

PROSSIMI PASSI E RICHIESTE DELLA CGIL

La Cgil chiede un intervento sul finanziamento del fondo sanitario regionale per garantire l’accesso alle cure anche ai cittadini che risiedono nelle aree interne più remote della provincia. Inoltre, il sindacato si impegna a proseguire la battaglia contro i tagli alla spesa che minano la qualità dei servizi sanitari e la stabilità occupazionale.

La Cgil ha anche sottolineato la necessità di risolvere questioni come la riduzione delle liste d’attesa e il recupero della mobilità passiva, criticando al contempo le recenti assunzioni effettuate tramite agenzie interinali, anziché utilizzare le graduatorie già esistenti per figure professionali come infermieri e operatori sociosanitari (oss).

La Cgil lancia un chiaro messaggio: la razionalizzazione della spesa sanitaria non deve avvenire a discapito dei servizi essenziali e dei lavoratori. Il sindacato è pronto a intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire un sistema sanitario pubblico efficiente, tutelando al contempo i posti di lavoro e i diritti dei cittadini della provincia dell’Aquila.

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