PREZZI AL RIBASSO, AGRICOLTORI A RISCHIO: APPELLO CONTRO LE MULTINAZIONALI

Marco Finocchio, presidente dell’associazione “L’Abruzzo in agris”, lancia un forte monito contro le pratiche sleali messe in atto da alcune multinazionali e industrie che, imponendo prezzi al ribasso, stanno soffocando le filiere agricole italiane, soprattutto quelle locali. Lā€™associazione, che riunisce oltre 210 aziende agricole abruzzesi, chiede un intervento legislativo deciso per fermare questa tendenza, che mette a rischio la sopravvivenza dell’intero comparto agroalimentare.

Finocchio ha sottolineato: “Non si puĆ² pagare la materia prima meno del costo necessario a garantirla”. Questa frase, forte e diretta, riflette l’urgenza di intervenire contro una delle minacce piĆ¹ gravi per il settore agricolo. Le multinazionali, infatti, spesso impongono prezzi sotto il costo di produzione, portando al collasso le piccole e medie imprese agricole, giĆ  gravate da sfide climatiche, economiche e logistiche.

Il decreto agricoltura, recentemente emanato, affronta questo tema, stabilendo che i prezzi delle materie prime non devono essere inferiori a quelli indicati da Ismea, lā€™Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Finocchio ha ribadito l’importanza di rispettare questi parametri, sottolineando che il settore primario, ossia la produzione di alimenti, non puĆ² essere trattato alla stregua delle merci di scambio internazionale, come il petrolio o il carbone. “Il cibo ĆØ un bene fondamentale per la nostra sopravvivenza, non puĆ² essere alla mercĆ© delle leggi di mercato delle multinazionali”, ha affermato con forza.

La richiesta ĆØ chiara: maggiore trasparenza e controllo lungo tutta la filiera. I passaggi dal produttore al consumatore devono essere monitorati, e gli agricoltori devono essere protetti da pratiche sleali che, secondo l’associazione, stanno diventando sempre piĆ¹ comuni. Molti membri de “L’Abruzzo in agris” sono giĆ  stati vittime di queste manovre, vedendo i loro prezzi imposti ben al di sotto dei costi di produzione, una condizione che, secondo Finocchio, rende “l’attivitĆ  agricola e zootecnica insostenibile”.

In chiusura, il presidente dell’associazione ha fatto appello al Governo nazionale affinchĆ© fornisca alle forze dell’ordine strumenti efficaci per contrastare queste pratiche nei mercati europei. “Serve un freno concreto a questa situazione, perchĆ© aggiungere ulteriori difficoltĆ  a un settore giĆ  in crisi significherebbe renderci la vita un inferno”, ha concluso Finocchio.

2 thoughts on “PREZZI AL RIBASSO, AGRICOLTORI A RISCHIO: APPELLO CONTRO LE MULTINAZIONALI

  • Questi sono gli agro-elettori che vengono mantenuti 8n piedi dalle illusioni politiche. La agricoltura in Abruzzo dovrebbe essere proprio vietata per legge. ƈ pericolosa per la incolumitĆ  pubblica perchĆ© molte volte si sbatte contro i trattori per strada come contro i cervi. Poi queste azienducole minuscole condotte dalla utopia di esseri fiabeschi che (purtroppo, a vederli, non potrebbero fare altro in societĆ ) producono a prezzi decuplicati con pretesa di imporre orgogliosamente i loro prodotti quando le grandi multinazionali mondiali producono con attrezzature enormi in sterminati apprezzamenti e possono entrare con derrate agricole nei porti italiani a prezzi di concorrenza globale ed in conseguenza potremmo trovare cibo sugli scaffali dei supermercati ad un terzo od un quarto di quello che dobbiamo pagare adesso. La agricoltura nelle zone scoscese non ĆØ piĆ¹ praticabile che si comprendesse una volta per tutte con una legge lƬ chiude tutti li mette in liquidazione e che gli sequestri tutti questi trattorini inferiori a 500 hp che invadono anche le strade statali.

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    • Senza contare i trattorini che si ribaltano nei campi in pendenza con frequenti morti o feriti a carico del sistema sanitario nazionale (cioĆØ noi che paghiamo). Questo per non produrre quasi nulla. Speriamo che la agricoltura misera in Abruzzo la chiudono d’ufficio e tolgono questo disturbo sociale, come la piccola pastorizia.

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