OBESITÀ, UNA MALATTIA CHE FA MALE AL CERVELLO
di Gianvincenzo D’Andrea – L’obesità, ovvero la condizione di eccessivo grasso corpore è una malattia assai diffusa nella popolazione italiana, in particolare in quella infantile.
Recenti indagini dimostrano che spetta proprio all’Italia il primato negativo di avere un altissimo numero di bambini obesi in età scolare, rispetto ai coetanei degli altri paesi europei.
L’obesità in età pediatrica, è noto da tempo, rischia di diventare una condizione irreversibile se presente nel primo triennio di vita e/o all’epoca dello sviluppo puberale.
Ciò è dovuto al fatto che l’ipernutrizione ( alla base dell’obesità) favorisce la moltiplicazione degli adipociti (le cellule del tessuto grasso ) che per la loro specificità non possono non mantenere una minima quantità di sostanza grassa al proprio interno.
Più adipociti rispetto alla norma significa avere più grasso corporeo rispetto alla norma, un grasso che in seguito, nell’età adulta, difficilmente si riesce ad eliminare anche con le diete più restrittive.
Per non parlare poi della correlazione ampiamente dimostrata fra l’obesità e il diabete di tipo 2 e con l’ipertensione arteriosa.
Chi si occupa di terapia dietetica della obesità (ovvero un medico specialista
dietologo – perché solo un medico può prescrivere la cura per una malattia!), sa che in moltissimi casi la riduzione del peso corporeo in eccesso determina un ritorno ai valori normali della glicemia e della pressione arteriosa con la conseguente sospensione dell’uso di farmaci ipoglicemizzanti o antipertensivi.
Rispetto a queste conoscenze da tempo acquisite però ne stanno emergendo altre, inaspettate, che stanno dando l’avvio a nuovi filoni della ricerca medica.
Attualmente è in corso un mega programma di ricerca sul cervello, denominato Mnesys, che coinvolge 500 scienziati italiani, volto ad indagare il rapporto fra un’alimentazione eccessiva ed il funzionamento del sistema nervoso.
Fino a qualche tempo fa si riteneva che non ci fosse alcuna correlazione fra la condizione del tessuto adiposo (e delle sue cellule), e la degenerazione del tessuto nervoso, ma molti studi recenti hanno dimostrato che esiste una profonda connessione fra la nutrizione, il metabolismo, lo stato del sistema immunitario e le condizioni del sistema nervoso.
Così come si sa che la denutrizione è la prima causa di compromissione del sistema immunitario, con conseguente maggiore vulnerabilità alle infezioni, oggi cominciano ad accumularsi dati scientifici che fanno ipotizzare l’ipernutrizione, nell’uomo, come causa di infiammazione e di un iperfunzionamento incontrollato del sistema immunitario, responsabile, a sua volta, dell’origine di malattie degenerative e infiammatorie quali la sclerosi multipla, l’Alzheimer, il Morbo di Parkinson ed altre.
In un’articolo recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature” Giuseppe Matarese, Professore di Patologia Generale ed Immunologia presso l’Università di Napoli Federico II° ha riferito i risultati di uno studio dove è stato dimostrato che l’obesità ed il sovraccarico metabolico legato all’ipernutruzione sono in grado di modificare la risposta dei linfociti T del sistema immunitario favorendo la produzione di cellule che generano fenomeni infiammatori diffusi.
In particolare nell’esperimento condotto su topi di laboratorio, ipernutriti con diete ricche di carboidrati, proteine e grassi sono stati rilevati i segni clinici di sclerosi multipla, M di Alzheimer e M. di Parkinson.
Si tratta di risultati che meritano ulteriori approfondimenti e studi ma è indubbio che è stato aperto un nuovo capitolo per la ricerca cura di malattie che negli ultimi tempi hanno visto un sensibile aumento.
Italy is being Americanised.
The problem is that we are feeding our children with junk food.
Halloween, McDonald’s, KFC and hamburgers.
This rubbish food along with stupid parents buying their children motorbikes, electric bikes and scooters when they should be walking is causing the spike in obesity.
I don’t understand why they need 500 Italian scientists to study this problem when it’s already been studied in many other countries and the causes of obesity is well documented.