SANITÀ IN CRISI NELL’ALTO SANGRO: CHIESTA AUDIZIONE URGENTE ALLA REGIONE ABRUZZO

I rappresentanti della CGIL L’Aquila, del Comitato Civico Cittadini e Territorio Ponte Giovenco e dell’Osservatorio sulla Sanità in Alto Sangro hanno inoltrato una richiesta urgente alla V Commissione della Regione Abruzzo per ottenere un’audizione alla presenza dell’assessora regionale alla salute, della direzione strategica della ASL 1 e del comitato ristretto dei sindaci. L’obiettivo è rivendicare il ripristino strutturato e permanente delle prestazioni sanitarie essenziali, indispensabili per garantire l’accesso alle cure in continuità e in emergenza nelle aree montane del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

In un comunicato, le organizzazioni denunciano una grave carenza di personale medico che ha colpito duramente i comuni montani, aggravata durante il periodo estivo, quando l’afflusso turistico raggiunge il suo apice. Questa mancanza ha portato all’assenza del medico del 118, con conseguenze drammatiche in termini di disparità nell’accesso alle cure e una crescente fragilità tra i residenti e i turisti.

La Direzione strategica della ASL 1 ha giustificato la situazione con la carenza di medici a livello nazionale e la riluttanza di questi ultimi a lavorare in aree remote e marginali. Tuttavia, per i firmatari del comunicato, questa spiegazione è inaccettabile. Essi sostengono che la responsabilità della crisi sanitaria in Alto Sangro ricada interamente sulla gestione della ASL 1, che non ha potenziato il servizio del 118, unico presidio sanitario di emergenza in molti comuni montani. La mancanza di azione della ASL ha provocato un crescente senso di precarietà, rabbia e sconcerto tra i cittadini, sempre più frustrati dall’incapacità delle autorità di trovare soluzioni adeguate.

La situazione è destinata a peggiorare, con il servizio del medico del 118 garantito solo per otto giorni nel mese di settembre, lasciando scoperti i turni per il resto del mese. Questa realtà è vista come una conseguenza delle numerose riduzioni e soppressioni di servizi sanitari negli ultimi anni, tra cui la completa soppressione della guardia medica turistica e il ridimensionamento del servizio di guardia medica.

Le organizzazioni che hanno firmato il comunicato si chiedono se le loro ripetute denunce, manifestazioni e raccolte di firme siano servite a qualcosa, dato che la situazione non solo non è migliorata, ma sembra peggiorare di anno in anno. Questo è particolarmente grave in un’area come l’Alto Sangro, che nel 2022 ha registrato circa 1.200.000 presenze turistiche, 2.100.000 escursionistiche e 70.000 presenze giornaliere in alta stagione. Numeri che dovrebbero giustificare un servizio sanitario di emergenza e continuità assistenziale robusto e ben strutturato, ma che invece sembra essere sempre più carente.

Alla luce di questa emergenza, il segretario della CGIL L’Aquila Francesco Marrelli, Silvano Di Pirro del Comitato Cittadini e Territorio Ponte Giovenco e Erminio Colantoni dell’Osservatorio Sanità in Alto Sangro ritengono che l’audizione in commissione regionale sia più che mai necessaria e urgente, per cercare di trovare soluzioni concrete a una situazione che sta diventando insostenibile.