PRATOLA E LE MAGLIETTE DEL “FASCIO”

di Luigi Liberatore – Non è solo libero sfottò, o provocazione, il simbolo stampato sulla maglia dei tifosi del Pratola calcio; c’è di più della semplice presa in giro nei confronti del PD pratolano che stavolta, per davvero, ha colpito nel cuore di una faccenda che sa di politica più che di sport. Non di deriva, come hanno affermato i dirigenti del partito democratico, ma di appiccicaticcia adesione al vigente governo sia nazionale che paesano. Comunque hanno fatto bene quelli del PD a denunciare simboli e scritte che richiamano graficamente i manifesti in auge durante il ventennio fascista a sostegno dell’autarchia, la politica stracciona di una Italia tutta slogan ma senza una lira in tasca. E la vicenda non può essere chiusa dai dirigenti della società Pratola calcio come una “ragazzata”, una idea partorita dai tifosi o dai calciatori. Guardate, i giovani tifosi come i calciatori dilettanti hanno poca dimestichezza con la grafica e i simboli; quelli di adesso che praticano lo sport o vanno agli stadi di periferia, come quello di Pratola Peligna, non ricordano nemmeno “Carosello” e la pubblicità dei biscotti Plasmon, figuratevi quelli dell’Italia fascista. No. L’idea grafica, maliziosa quanto nostalgica, esce dalla interpretazione di un gruppo, non di un tifoso o di un calciatore, che stando anche alle ultime notizie ha fatto pure dietrofront. Come l’Italia fascista che iniziò la guerra da una parte e poi la finì da un’altra. Coloro che hanno pensato di dare una immagine alle magliette dei supporters non hanno avuto il coraggio di sostenere la loro idea, per quanto potesse sollevare polemiche e risentimenti, per cui non vanno apprezzati né per il prima né per il dopo. L’invito a definirsi gruppo di dirigenti apolitici e senza etichetta e la decisione di cambiare la grafica alle magliette sa di una retromarcia senza onore. Come non hanno ragione quelli del Pd a definire la vicenda come grave offesa per gli eredi e le famiglie dei pratolani che hanno sofferto a causa della dittatura fascista. Pratola non si trova in queste condizioni, a vivere cioè un contrasto politico tanto da evocare ricordi ormai seppelliti dalla storia. Una parola di buon senso in questa faccenda che Ennio Flaiano avrebbe definito grave ma non seria abbastanza, la può dire il sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, che della sua città conosce fatti e misfatti…

2 pensieri riguardo “PRATOLA E LE MAGLIETTE DEL “FASCIO”

  • Caro autore, anche lei, alla fin fine, non prende posizione.
    Capisco che dobbiate riempire un tot di righe/pagine al dì per fare un tot di clic coi quali pagare le spese, ma onestamente così mi pare troppo.

    Risposta

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