CGIL, NON SI ARRESTA IL CROLLO DEMOGRAFICO IN PROVINCIA DELL’AQUILA
Non si arresta il crollo demografico nel capoluogo di regione. A lanciare l’allarme è la CGIL della Provincia dell’Aquila, per voce del Segretario Generale Francesco Marrelli, che commenta alcuni dati ISTAT al 31 dicembre 2023 riguardo la stessa Provincia dell’AquilaIn primis, la perdita di 568 residenti. Un dato negativo, solamente in parte mitigato dal saldo migratorio con l’estero (ossia dal numero delle iscrizioni per trasferimento dall’estero presso la provincia) di 1.737 residenti. Al contrario, il saldo naturale (cioè la differenza tra il numero di iscritti per nascita e il numero di cancellati per decesso) risulta negativo per 1.955 cittadini, così come il saldo migratorio interno (corrispondente al numero dei trasferimenti di residenza presso altri comuni) per 350 residenti.
Dopo aver messo a confronto la popolazione straniera negli ultimi anni, Marrelli rileva che “nel 2022, infatti, la popolazione straniera rappresentava l’8 per cento dell’intera popolazione residente nella provincia dell’Aquila, mentre nel 2023 e’ aumentata sino all’8,55 per cento, in progressiva crescita. Sempre nel 2023, nel raffronto con la popolazione residente nel territorio regionale, la provincia dell’Aquila ha accolto il maggior numero di stranieri, con una incidenza, quindi, piu’ consistente sulla popolazione residente totale. Si consideri, infatti, che l’incidenza della popolazione straniera a Luco dei Marsi ha raggiunto la quota del 16,41 per cento, a San Benedetto dei Marsi l’11,20 per cento, a Lecce dei Marsi del 10,71 per cento, a Trasacco del 9,88 per cento, a Pescina l’8,91 per cento, e all’Aquila del 9,15 per cento. Segue, a livello regionale, Teramo, con una percentuale di incidenza sulla popolazione complessiva del 7,88 per cento, Chieti, con il 5,69 per cento, e la provincia di Pescara, con 5,68 per cento. Infine, per i cittadini stranieri residenti nella nostra Provincia che decidono di vivere stabilmente presso altre province italiane, il saldo migratorio interno per l’anno 2023 e’ negativo per 259 residenti”
“La fotografia sui dati demografici rende evidente la necessità di una profonda riflessione sull’importanza della presenza delle migranti e dei migranti nella nostra Provincia. – afferma Marrelli – Sono migliaia le donne e gli uomini stranieri per nascita che decidono di vivere nei nostri territori. Occorre, quindi, incentivare una vera e propria cultura dell’incontro, progettando insieme modelli di accoglienza, integrazione ed inclusione, per valorizzare la presenza delle straniere e degli stranieri come una risorsa”.
Da qui il suggerimento di “investire di più in termini di coesione sociale ed economica e di crescita delle competenze”.
“La migrazione contribuisce, infatti, a mitigare gli effetti sociali ed economici dello spopolamento – aggiunge Marrelli – e a contrastare il degrado ambientale generato dall’abbandono dei terreni”.
A tal proposito, “ancora più importanti diventano – conclude la CGIL – i temi dell’accesso al mercato del lavoro, al diritto all’abitare, al soddisfacimento dei bisogni sanitari, formativi, dell’istruzione e di mobilità per tutti e tutte”.
Si continua a parlare di spopolamento delle zone interne, ma si continua ad investire sulla costa o nei capoluoghi.
Ma nun ce staranno a pia’ pe culo..
Ma se i potenziali “giovani” genitori non hanno soldi a sufficienza per arrivare a fine mese, come pensa possano sfamare i potenziali figli?
Quale soluzione sovrannaturale è possibile attuare?
Sulmona 27. 08.2024
La CGIL si domanda perché aumenta lo spopolamento nelle aree interne montane, diminuiscono le famiglie in Italia? Se si tolgono e si chiudono gli ospedali nelle aree interne montane, si tolgono i servizi, le famiglie vanno via per sempre. In Italia mancano sei milioni di bambini italiani uccisi nel grembo materno, sarebbero potuti diventare cittadini meravigliosi per l’Italia e per il mondo intero, sei milioni di contributi versati. Ma di che stiamo parlando? Se la CGIL pensa che il mondo sovrannaturale sia staccato da quello terreno, deh, riflettano, il grido di sei milioni di bambini italiani non rimarrà mai inascoltato dall’Eterno. Da Infermiere laureato classe 1967 con 30 anni e 4 mesi di lavoro effettivo già prof universitario per due anni agli allievi del terzo anno di corso di laurea in scienze infermieristiche, bolognese di nascita e di origine ed abruzzese di adozione, starò sempre dalla parte della vita, con tutti i miei limiti umani.
distinti saluti
Domenico Silla