I SOLDI NON FANNO SCANDALO SE PERÓ SONO SPESI BENE…
di Luigi Liberatore – In queste ore è caccia ai fantasmi. E’ la ipocrisia del giorno dopo, come la riconoscenza sia il sentimento del giorno prima. In questa sintesi appare sempre il movimento 5 Stelle il più lesto dei partiti della sinistra a prendere le misure per gli altri, dimenticando di fare luce sulle proprie lacune. Preferirei la gogna al posto di essere indicato come il difensore di Marianna Scoccia, Maria Assunta Rossi e Antonietta La Porta, i consiglieri regionali “imputati” di aver preso soldi per la loro campagna elettorale dalle più disparate fonti, quasi che le donne elette della valle peligna si siano macchiate di non so quale peccato solo per non aver reso il conto esatto dei contributi avuti. Parliamo di cifre risibili, di qualche migliaia di euro avuto da società di brokeraggio energetico o da consorzi agro-forestali, come da una banca popolare. Ebbè? Il Movimento 5 Stelle è preoccupato dei ritardi, in un caso, della mancata comunicazione dei dati relativi al finanziamento, ma soprattutto dei motivi occulti per i quali alcune società abbiano finanziato la campagna elettorale di altre. Non c’è nulla di occulto nel finanziare la campagna elettorale dei politici; ogni versante pensa di poter e anche di dover non chiedere il conto del proprio finanziamento ma dipretendere attenzioni per il proprio mondo. Il Movimento parla di etica? Lasciamo perdere questo campo perché i 5 Stelle non potranno mai dirsi fuori dall’ambito morale, da un concetto cioè che urta con la politica cui appartengono da tempo. Vogliamo parlare del resoconto che si deve per legge? Bene. La Scoccia, con la Rossi e La Porta devono presentare le pezze di appoggio, ma questo obbligo che mette a letto la coscienza del più umile dei ragionieri mi sembra che sia piuttosto un alibi per la sconfitta dei 5 Stellee sinistra collegata. Quelle tre donne, tre consiglieri regionali, possono aver preso tutti i soldi di questo mondo ma le dobbiamo giudicare dalle capacità con le quali sapranno rappresentare ed elevare le ragioni del territorio, non dallo scontrino che magari saranno costrette ad esibire ex lege.