ALLARME VIRUS WEST NILE: PRIMO CASO “PROBABILE” IN ABRUZZO

In Abruzzo è stato segnalato il primo caso umano “probabile” di infezione da virus West Nile. Il paziente, residente a San Salvo, è attualmente ricoverato presso l’ospedale di Pescara. La diagnosi è stata confermata ieri dal Laboratorio di riferimento regionale per le Arbovirosi dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise (IZSAM).

Il rilevamento tempestivo del virus ha attivato immediatamente le misure previste dal Piano nazionale per le Arbovirosi 2020-2025. Il Dipartimento Sanità della Regione, insieme al Dipartimento di Prevenzione della ASL di Chieti e ai Comuni di Vasto, Casalbordino, Lanciano e San Salvo, ha avviato i protocolli di contenimento.

Tra le misure consigliate, particolare attenzione è rivolta alla lotta antilarvale, sia nelle abitazioni private che nei parchi pubblici e nelle strutture sanitarie. L’uso di repellenti antizanzara è fortemente raccomandato, poiché l’insetto, insieme ad alcuni uccelli selvatici, è risultato positivo al virus.

Il quadro epidemiologico è in continua evoluzione, e il sistema di sorveglianza regionale è in allerta per monitorare e ridurre il rischio di trasmissione del virus. Le autorità sanitarie sottolineano l’importanza delle misure preventive per proteggere la salute pubblica.

I sintomi iniziali dell’infezione da virus West Nile possono essere facilmente confusi con quelli dell’influenza: febbre moderata, malessere generale, nausea e cefalea. Tuttavia, la malattia può evolvere in forme gravi, specialmente per anziani e persone immunodepresse. La maggior parte dei malati recupera in pochi giorni, ma nei casi più severi, l’infezione può risultare fatale.

Le autorità invitano la popolazione a seguire scrupolosamente le raccomandazioni per prevenire la diffusione del virus.

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