FERIE D’AGOSTO

di Massimo Di Paolo L’armistizio dell’esistenza lo definiva Dino Buzzati. Pausa, sospensione, assenza, resa assoluta. È cosa tutta italiana la chiusura di Ferragosto”una sorta di cappa impermeabile ai doveri, alle responsabilità, ai bisogni. Una traslazione in una dimensione onirica, tra illusione collettiva e stati d’animo edulcorati. Le agitazioni politiche, scemano dinanzi la tregua estiva tendente alla bonaccia. Le idee e il confronto calano e con esse il vento del dibattito. Forse è giusto cosi. Tutto sembra meno cupo dinanzi ai cartelloni estivi, vera prova di misurazione per le amministrazioni cittadine. Le “politiche della festa” è l’indirizzo più comune e più gettonato ormai quasi ovunque. La dialettica tra maggioranza e opposizione, dove sopravvive, si spegne ed è la proposta di intrattenimento che regge la notizia. Chi è al governo si imbroda, con fare enfatico e dorso gonfio, dinanzi alla folla accorsa agli appuntamenti calendarizzati. La pericolosa faziosità che si vive giornalmente, le pensioni che fanno reddito per i giovani senza lavoro, il decadimento del tessuto sociale ed economico fanno tristezza e allora non pensiamoci, godiamoci quello che il cartellone prevede dopo aver superato -con le recenti dimissioni- l’incubo di una notte di mezza estate. Di solito, in politica, niente di nuovo accade sotto il solleone, tuttavia la classifica delle cose buone si rafforza o si stabilizza, tutelata dalle criticità rimosse insieme alla questione politica persa definitivamente. Nel 1921 venne in uso il termine di “Governo balneare” con mandato di breve durata, per affrontare transizioni di partito o assestamenti. Oggi, ogni comunità, per prassi diffusa, “assume” un governo balneare per caratterizzare la pausa estiva, con proposte di spettacolarizzazione, di intrattenimento e avanspettacolo. Non occorre guardare l’inciampo sui servizi inefficienti o sulla mancanza delle strutture logistiche necessarie per attuare le iniziative. E nemmeno è utile pensare all’assenza di controllo notturno per contrastare le orde di giovani ubriachi da Jagermeister, le risse o i danni al bene comune. Neppure è utile pensare ai bagni pubblici chiusi e allo sporco, ai mastelli non ritirati o agli orinatoi a cielo aperto. Occorre godere, partecipare e non cercare il filo d’erba che prude.

Con la certezza, che in politica, ogni tregua estiva nasconde o prepara un re match autunnale per rianimare le amministrazioni.

Anche a Sulmona lo speriamo, visto le condizioni reali, e non quelle prefigurate dall’illusione festaiola di cui tutti abbiamo goduto. Qualcuno ricorda la promessa di un nuovo rinascimento per Sulmona. Aspettiamo ancora, con cuore intrepido per poter condividere. Con questo non si vuole non riconoscere il lavoro dei molti, l’impegno, i successi e le cose belle che si fanno e a cui la cittadinanza partecipa. Anzi, saremmo ben lieti di poterne vedere una evoluzione, con i giusti ripensamenti per una qualità crescente.  Sarebbe bello e utile, dopo l’estate, creare un’occasione di confronto, di analisi, per osservare da vicino -con lenti diverse- lultimo Ferragosto. Analisi critica e aperta, non autocentrata, non gravata da narcisismo politico. Muntagninjazz, per Sulmona, ha funzionato come le piccole ali per il calabrone che, seppur troppo pesante, ha volato. Ma resta l’unica e sola vera traccia per uno sviluppo dell’intrattenimento culturale e di qualità. Il resto è mercanzia da riempimento, da usare a piccole dosi o da mettere in quarantena per una rivisitazione profonda. Aspettiamo gli ultimi concerti e la “Notte Bianca, come la gran parte dei paesotti italiani, con l’illusione di fare turismo. Cari nostri amministratori non è andata male, ma si avvicina il tempo del pensiero critico -cosi lo chiamano quelli che parlano tanto ma poco vogliono fare- ora la difficoltà sta nel capitalizzare il tutto. È una grande opportunità che non andrebbe persa.  Ci sono molte cose da fare: sfrondare, tagliare, modificare, adattare, sostituire, supportare, condividere, integrare, indirizzare, rendere autonomi. Molti pericoli da evitare, molte responsabilità, con decisioni importanti, da portare sulle spalle. Come dire, nei governi balneari delle “Ferie d’Agosto ogni stella cadente è un desiderio, ma se sono troppi non si avverano.

La foto di copertina è di Fabrizio Giammarco

3 pensieri riguardo “FERIE D’AGOSTO

  • Temp sei il solito commentatore a orologeria senza mettere nome e cognome! un profilo dei più squallidi che vagheggia nei commenti secondo gli ordini del paggio e della corte di turno. La cosa è ormai nota i tuoi commenti lasciano odore di putridume. Sempre.

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    • Orologiaio, ai suoi gretti e riflessi commenti, rispondono i miei, certamente più pertinenti agli articoli qui da pubblicati che non i suoi.

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  • Peccato il non voler ricordare ai “lettori elettori” dell’avervi già visto all’opera nella precedente amministrazione comunale e non segnalarne le molteplici prodotte storpiature
    dell’intrattenimento culturale e di qualità culturali, alias il nulla.
    Ma dalla cultura alla politica spiccia il passo è breve quanto abusato e qui lo si legge con cadenza settimanale, al contrario del mutismo verbale e propositivo in consiglio comunale.

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