COGESA MUORE PER COLPA DELLA POLITICA

di Luigi Liberatore – Dovrei starmene quieto, come quelle bestioline che mettono il muso fuori dalla siepe per dare uno sguardo e tornare, magari, a rintanarsi dopo aver fiutato l’aria avversa. Ma sono fatto così, capace di affrontare una realtà nemica al solo piacere di assaporare quel gusto che una libera opinione sa assicurare. Sono sotto inchiesta, meglio, destinatario di un decreto penale di condanna, per aver definito con espressioni sapide chi ha ridotto in stracci il Cogesa i cui libri contabili sono depositati in tribunale per un preludio di fallimento. Non è questo, però, il tema sul quale voglio soffermarmi. Il motivo è un altro, cioè la vicenda che lega l’azienda al suo dirigente tecnico per eccellenza, l’ingegnere Stefano Margani il quale dopo aver vinto un concorso per direttore generale alla Trasimeno servizi ambientali, ha chiesto al “suo” Cogesa di concedergli l’aspettativa non retribuita per sei mesi al fine di valutare il nuovo incarico. Margani ha inoltrato la sua richiesta a tutti gli organi del Cogesa facendo sapere, tuttavia, di essere disponibile a restare al Cogesa a patto che l’azienda lo confermi nell’incarico ma a livello di direttore generale. Guardate che Cogesta se sta in piedi, almeno strutturalmente, lo deve all’ingegnere Margani che in questi venti anni ha consentito all’impianto che serve oltre una cinquantina di comuni, tra cui quello di Aquila, di resistere agli assalti “predatori” della politica che reclamava per sé immagini, retribuzioni, assunzioni e consulenze clientelari senza farsi scrupolo di chi dovesse accollarsi gli oneri della raccolta e del trattamento di migliaia di tonnellate di rifiuti. Sapete cosa abbia risposto il Cogesa a quella umile lettera del suo coordinatore dei servizi? Nulla. Orbene, Margani può anche andare via perché ogni realtà industriale sopravvive perfino ai suoi padri fondanti, ma ci sono due aspetti da valutare in questa vicenda: uno umano e uno squisitamente aziendale. Primo, la lettera di Margani, che gronda umiltà e riserbo, è stata vilipesa dal silenzio, almeno fino a questo momento, perché la dedizione ventennale del professionista non meritava indifferenza. Secondo, solo la sua esperienza può mutare il corso degli eventi di Cogesa salvandola dal fallimento o dalla sua svendita. Io non conosco l’ingegnere Stefano Margani, tuttavia ho seguito l’incedere dell’azienda tenuta sotto il tacco della politica. Essa è la causa di tutto ciò, per cui dobbiamo riconoscere il nostro consenso solo al profilo tecnico aziendale e ai lavoratori che ogni giorno raccolgono e trattano i rifiuti per decine di migliaia di famiglie e di attività imprenditoriali. Al riguardo è stato sentito il sindaco di Sulmona come depositario di una fantomatica leadership, il quale ha risposto che la lettera di Margani è in fondo la richiesta di un dipendente inoltrata al proprio datore di lavoro. Gianfranco Di Piero ci ha ricordato, purtroppo, che siamo nella terra di Celestino quinto…

3 pensieri riguardo “COGESA MUORE PER COLPA DELLA POLITICA

  • Cari signori, ma vi sembra normale che una struttura come il cogesa sia stata installata tra due vallate e montagne ? Cose da pazzi , tale struttura dovrebbe anzi deve essere impiantata in come aperte , tipo, verso autostrada , invece messa lì con tutte le conseguenze. Campagne fertili massacrate , a ridosso del parco, mamma me! Il problema è all origine. Ergo: smantellamento e posizionare in altri luoghi, anche perché oltre alla puzza insana per la salute, un servizio del c……o , strade sporche ecc, e, soprattutto, tasse sulla monnezza triplicate. Povera Sulmona, che brutta fine in mano a sti venduti nonché incompetenti. Appelliamoci alla speranza !!!

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  • Il Cogesa è morta da tempo e la politica siamo noi che sopportiamo questa situazione.
    In qualsiasi azienda si deve reagire, fare e denunciare, sopratutto se si è dirigenti o responsabili.
    Non capisco come tutto possa andare bene un momento e poi dimissionare in un secondo.
    La politica e noi abbiamo le nostre responsabilità ma anche i dirigenti.

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  • Il coraggio è ormai di pochi in città!
    Certo è che la politica ha depredato un territorio già debole di suo.
    Margani è una delle tante persone non valorizzate dalla nostra cittadina …sempre più debole e in balia di persone che è meglio non definirle per non fare la fine dell’autore dell’articolo .

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