CENTRODESTRA SOTTO ACCUSA PER L’ABBATTIMENTO DEI CERVI: I 5 STELLE DENUNCIANO SUPERFICIALITA’ E MANCANZA DI VISIONE

In Abruzzo, la polemica politica si infiamma a seguito della decisione della giunta regionale, guidata dal presidente Marco Marsilio, di procedere all’abbattimento di quasi 500 cervi. Una scelta che ha sollevato aspre critiche, anche da parte del Movimento 5 Stelle, che non esita a definire la delibera come l’ennesimo “delirio” di un’amministrazione giudicata incapace di affrontare le problematiche del territorio con serietĆ  e competenza.

“A stupire non ĆØ la decisione in sĆ© ā€“ siamo purtroppo abituati ai deliri del centrodestra a guida Marsilio ā€“ ma la superficialitĆ  alla base della stessa. Pensare di risolvere un problema complesso con l’abbattimento massiccio dei cervi ĆØ ulteriore sintomo dell’incapacitĆ  di chi guida la Regione di affrontare i problemi dei nostri territori in modo serio e tempestivo”, affermano in una nota congiunta la senatrice Gabriella Di Girolamo, la consigliera regionale Erika Alessandrini e il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Francesco Taglieri.

Secondo i rappresentanti dei pentastellati, questa decisione rispecchia la discutibile concezione della tutela ambientale e della biodiversitĆ  che caratterizza l’attuale governo regionale. L’episodio viene accostato al recente tentativo, anch’esso fortemente criticato, di eliminare la riserva del Borsacchio, altro segnale di una gestione considerata miope e priva di una strategia di lungo termine.

“La mancanza di visione strategica e di pianificazione ĆØ evidente”, prosegue la nota, “si prodigano in annunci sui media, ma alla fine, di fronte a problemi concreti che hanno preferito ignorare, si ritrovano a improvvisare. In sintesi, a furia di spararla grossa sono giunti alla conclusione che l’unica soluzione sia, appunto, sparare”.

Il Movimento 5 Stelle sottolinea come, nonostante i dati e i monitoraggi citati dalla giunta a supporto della delibera, resti difficile credere che queste informazioni siano giunte improvvisamente all’assessorato competente. I mezzi per una gestione piĆ¹ oculata, come il piano faunistico e quello quinquennale sulla gestione dei cervidi, sono giĆ  disponibili e operativi. Non si tratta, quindi, di colmare vuoti normativi, bensƬ di scelte politiche deliberate che sembrano puntare in una sola direzione.

“Il tentativo di dare la responsabilitĆ  ai cervi perchĆ© si comportano da cervi”, continuano i 5 Stelle, “ĆØ tipico di chi non ha alcuna consapevolezza delle dinamiche e delle problematiche del territorio che ĆØ chiamato a governare”.

Inoltre, il Movimento 5 Stelle mette in guardia sulle possibili ricadute negative di tale decisione, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico: “La gente dā€™Abruzzo ĆØ storicamente e fieramente nota per la sua capacitĆ  di convivere con la fauna selvatica. Questa convivenza ha radici profonde e risponde a valori insiti nella popolazione abruzzese. Non si ĆØ tenuto conto di questo, nĆ© delle ricadute che una decisione del genere rischia di avere sul turismo e sull’economia di intere zone e borghi, che proprio sull’attrattiva presenza dei cervi hanno basato buona parte della loro immagine e vitalitĆ  economica”.

Il Movimento 5 Stelle conclude la sua dura presa di posizione chiedendo se questa fosse davvero l’unica soluzione possibile e ribadendo la propria condanna verso una scelta che ritiene simbolo di un’amministrazione regionale “palesemente inadeguata”.