SULMONA, COME AI TEMPI DEL PROIBIZIONISMO…
di Luigi Liberatore – Si può essere favorevoli o contrari, ma non d’accordo con l’ordinanza emessa dal Comune di Sulmona che vieta la vendita di bevande alcoliche, ed ovviamente superalcoliche, nelle ore che precedono l’alba da oggi e fino al 24 agosto, cioè in occasione dei cosiddetti “eventi”, compresa la notte bianca che in questo caso è davvero una notte in bianco. Non solo. Il divieto si estende ad ogni tipo di bevanda sia essa contenuta in lattine di alluminio, in bottiglie di vetro e addirittura se servite per asporto in contenitori di quel tipo di materiale. Si fa eccezione, ovviamente per la carta e per il servizio diretto nelle mani degli avventori. La mia ironia è poca cosa rispetto alla farsa dell’amministrazione comunale che sembra abbia riscoperto i rigori e il moralismo della storica Società per la Sobrietà che portò gli Stati Uniti d’America a promulgare una legge contro gli alcolici e che resistette per quasi tredici anni, cioè dal 1920 al 1933, almeno così mi sembra. Andiamo indietro di quasi un secolo a Sulmona perché questa ordinanza fa “acqua” per come è stata concepita e soprattutto per gli effetti che produrrà, non quelli certamente per la quale è stata promulgata. Gli alcolici e i superalcolici non dico che inonderanno le strade e i vicoli ma verranno consumati lo stesso, come immagino che qualche scazzottata o qualche accenno di rissa potranno scapparci e magari innescati proprio da gente sobria. L’ordinanza come deterrente all’abbandono di rifiuti o salvaguardia del decoro cittadino? Sulmona, sotto questo aspetto, fa meno paura di un caseggiato di Marsiglia, non sa di “banlieu” per capirci, e poi ci sono telecamere dappertutto. Ecco, sarebbe opportuno intensificare i controlli dispiegando le forze dell’ordine nelle aree di maggiore concentrazione, guai però a mettere la mordacchia alla esigenza di farsi una bevuta fuori orario. E’ come pretendere di spegnere la luce e mettere a letto una parte della città, sentendosi a posto con la coscienza. Queste cose si possono fare in casi eccezionali, in ambienti fortemente degradati ma non a Sulmona. Altrove si emettono ordinanze di questo tipo, penso all’Argentina o alla Colombia. Ma da quelle parti più che proibizionismo è dittatura…
Ma che brava, Emanuela! Tu davvero fai riscoprire il valore del correttore di bozze. É quello che sapeva dove e quando mettere i puntini sulle i…
Guardare il dito mentre qualcuno indica la luna.
Banlieue e non banlieu
Non è troppo presto per “le comiche finali”?? In fondo mancano ancora un paio d’anni per la fine di quest’incubo……
L’ordinanza sul vetro e sulle lattine segue la direttiva della circolare Gabrielli dopo i fatti luttuosi di Torino nel 2017. Capisco la critica all’amministrazione, ce ne sono diversi di motivi, ma questo nello specifico è veramente un provvedimento tecnico (e aggiungo di buon senso).