ABBATTIMENTO DI 500 CERVI IN ABRUZZO, WWF: “SCELTA SCELLERATA”

La Regione Abruzzo ha recentemente approvato, con una delibera di giunta datata 8 agosto, un piano di abbattimento selettivo di 500 cervi. Il prelievo, che sarà effettuato da cacciatori abilitati, avverrà in due aree specifiche dell’Abruzzo aquilano, denominate Comprensorio 1 e Comprensorio 2. Le zone interessate includono gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) di Avezzano, Sulmona, Subequano, L’Aquila e Barisciano, rigorosamente al di fuori delle aree protette e della zona di protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Questa decisione ha suscitato un’ondata di critiche, in particolare da parte delle associazioni ambientaliste. Il Wwf ha immediatamente espresso la propria opposizione, dichiarando in una nota ufficiale: “Una decisione che lascia davvero attoniti, sia sul piano riferibile alle logiche naturalistiche ed ecosistemiche sia su quello più emotivo. Per accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vicepresidente della Regione Abruzzo manifestano una sempre maggiore sudditanza, si abbandona impunemente la visione di un Abruzzo capace di convivenza con la fauna selvatica, e, soprattutto, si tradisce un modello di educazione ambientale e di tutela della biodiversità faticosamente delineato negli anni”.

Filomena Ricci, delegata Wwf Abruzzo, ha sottolineato la complessità della gestione della fauna, affermando che non può essere trattata come una semplice questione venatoria. “La gestione della fauna è questione complessa che non può essere trattata come fosse un problema venatorio né si può ricorrere ai fucili come unica soluzione”, ha dichiarato. Ricci ha inoltre richiamato l’attenzione sull’insuccesso di simili politiche adottate per altre specie, come il cinghiale, la cui popolazione rimane fuori controllo nonostante le numerose campagne di abbattimento.

Il Wwf ha anche evidenziato l’importanza dei cervi per la cultura e l’economia locale. In alcune comunità abruzzesi, la presenza dei cervi è diventata un elemento identitario e un motore di promozione turistica. “Per tutti i cittadini e i visitatori del territorio abruzzese questi animali rappresentano un patrimonio caratteristico della nostra terra e sono il simbolo stesso della natura che regna in questi luoghi”, ha aggiunto Ricci, citando anche l’indimenticabile scena del film “Un mondo a parte”, dove l’attore Antonio Albanese osserva con meraviglia un cervo a Opi.

Il Wwf ha infine criticato la mancanza di misure alternative per ridurre i danni provocati dai cervi, come gli incidenti stradali e i danni all’agricoltura, suggerendo che i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) avrebbero potuto essere utilizzati per implementare soluzioni non letali, come recinzioni, repellenti, e sovrappassi per la fauna. “L’Abruzzo è la nostra casa comune, e ci impegneremo sempre con tutte le nostre forze per difenderla, custodirla e curarla e per promuovere una coesistenza con la fauna selvatica senza dover ricorrere per forza alla sua uccisione”, ha concluso la nota del Wwf, promettendo ulteriori azioni per contrastare questa decisione della Regione.

4 thoughts on “ABBATTIMENTO DI 500 CERVI IN ABRUZZO, WWF: “SCELTA SCELLERATA”

  • Penso sia sbagliato uccidere cervi ,non capisco perché non vengano spesi soldi per corridoi faunistici non vorrei che la mia regione del cuore diventasse come il Trentino.

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    • 139 deputati hanno votato contro la realizzazione dei corridoi faunistici (Fratelli d’Italia e Forza Italia).

    • Il nodo politico è sempre quello….meglio usare i soldi per fare qualcosa di utile e duraturo per il territorio oppure meglio usarli per compiacere qualche alleanza o sostenitore consolidando quella sfacciata idea di potere all italiana anche per le prossime generazioni?
      La prostituzione è un usanza meramente maschile.

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