“VENTITRÉ. PALINODIE”, A ROCCARASO L’ULTIMO LIBRO DI RAFFAELE GIANNANTONIO

“Ventitré. Palinodie” l’ultimo libro di poesie di Raffaele Giannantonio (La Valle del Tempo) sarà presentato sabato 17 agosto alle 18 a Roccaraso nell’ambito della X edizione della Rassegna culturale “Il tempo e le idee” curata dalla Professoressa Rosella Valentini, nell’Aula Consiliare ”G. Spataro”.

Interverranno il Sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, l’autore e il critico Maurizio Vitiello. Alcuni brani scelti saranno interpretati dall’attore romano Donato Angelosante accompagnato dalle musiche del Maestro Angelo Ottaviani.

“Ventitré. Palinodie” si presenta dunque come una sorta di riepilogo e bilancio, con poesie già precedentemente pubblicate ma anche composizioni inedite, fortemente espressive, le une e le altre, della profondità raggiunta dall’autore nel proprio percorso creativo. Per questo nel titolo all’usuale connotazione temporale (Ventitré, anno della progettazione dell’opera) è accostato il termine Palinodie, indicando come la riscrittura delle poesie edite (le prime delle quali risalgono all’inizio degli anni Novanta) sia filtrata attraverso la spiritualità maturata grazie al tempo e all’esperienza di poeta e di uomo.

L’opera, preceduta dalla Prefazione di Antonio Spagnuolo e conclusa dalla Postfazione di Maurizio Vitiello, è arricchita dalle parole critiche di figure quali Davide Rondoni, Vito Moretti, Gianni Oliva, Dante Marianacci, Fulvia Marconi, Angelo Piero Cappello, Luciana Pasquini, Valeria Di Felice e Ottaviano Giannangeli.

In Ventitré, accanto alle poesie, trova inoltre posto Attorno a mezzanotte, racconto dedicato al mito di Venere e Adone scritto in occasione del bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone, precedentemente pubblicato da Jacopo Lupi.

Attorno a mezzanotte, a sua volta rivisto, viene riproposto per dare completezza a quella produzione che, negli anni, ha finito per costituire ben più di un passatempo (ammesso che lo sia mai stato) per un autore la cui sincera necessità è stata individuata dallo stesso Rondoni. A riconoscimento di tale impegno giunge la recensione del racconto da parte di Patrizio Domenicucci, cattedratico di Letteratura Latina nel medesimo Ateneo, che apprezza il linguaggio del racconto il cui scopo prioritario è quello di attualizzare la fabula ovidiana trasmettendone i raffinati contenuti ai più giovani.

Così si conclude (per ora?) il viaggio, «nel fluire aritmico dell’attesa» (Ti cerco, 2021).

Raffaele Giannantonio è Professore di Storia dell’Architettura nell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti Pescara. Nella sua intensa attività di volontariato in campo culturale, svolta contemporaneamente a quella prima professionale e poi scientifica, è stato Presidente della sede locale di Archeoclub d’Italia e poi Consigliere nazionale della stessa associazione, Presidente della Giostra Cavalleresca di Sulmona, membro del Consiglio Direttivo del Centro Nazionale Studi Dannunziani e dell’Associazione Culturale Ennio Flaiano di Pescara, Presidente del “Premio Sulmona. Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea”.

La passione per la poesia è maturata in lui fin da bambino, grazie alla figura dello zio materno Ottaviano Giannangeli, uno dei maggiori poeti abruzzesi in lingua e in dialetto. In questo campo Giannantonio ha pubblicato in precedenza le raccolte Tredici. Confessione poetica (2014), Quindici(2016), Diciassette (2018) e VentiVentuno. Le forme del nostro tempo (2021). Con singole poesie o sillogi ha vinto, tra l’altro, il Premio letterario internazionale “Città di Martinsicuro” (2013), il Premio Internazionale Letterario “Europa” (Lugano 2014), il Premio dell’editoria Abruzzese (2015), il Premio Internazionale di Letteratura “Antico Borgo” (La Spezia 2016) e il Premio letterario “Città di Cologna Spiaggia” (2020).

È stato inoltre Presidente di giuria del XII Premio di poesia “Il Sentiero dell’Anima” (San Marco in Lamis, 2016). Sue composizioni sono state pubblicate in varie riviste e antologie, tra le quali La grande madre. Sessanta poeti contemporanei sulla Madre (2016).

Quest’ultimo esito della sua attività poetica è stato curato dalla casa editrice napoletana La valle del tempo, specialista in materia, quasi a significare un approdo alla ribalta nazionale del viaggio sinora compiuto in Abruzzo grazie a valide realtà editoriali quali la Di Felice e la Ianieri.