PROBLEMI CON IL PORTALE: AGRICOLTORI ABRUZZESI IN DIFFICOLTA’ PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

“Il sistema per presentare richiesta per i contributi previsti dalla Politica agricola comune, la Pac, non funziona”. A lanciare l’allarme è Marco Finocchio, presidente dell’associazione ‘L’Abruzzo in agris’, che rappresenta oltre 120 aziende agricole abruzzesi.

Normalmente, le domande per accedere ai contributi della Pac devono essere presentate entro il 15 maggio, ma quest’anno, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha concesso una proroga fino al 30 agosto. Tuttavia, nonostante il termine sia stato esteso, molte aziende stanno incontrando serie difficoltà a caricare le proprie domande sul portale ufficiale.

“Probabilmente è un problema di rete, che non riesce a reggere il carico, soprattutto per le imprese più grandi, che devono gestire fascicoli corposi e di notevoli dimensioni”, ha spiegato Finocchio. La situazione è particolarmente preoccupante poiché, a meno di poche settimane dalla scadenza, molti imprenditori agricoli non sono ancora riusciti a completare la procedura.

Finocchio ha inoltre sottolineato un ulteriore problema: “Dopo il 30 agosto, il portale resterà aperto, ma per ogni giorno di ritardo nella presentazione della domanda sarà applicata una penale dell’1% sull’importo spettante all’impresa. È assurdo che si debba subire una sanzione non per colpa propria, ma a causa del malfunzionamento del sistema”.

Il presidente dell’associazione ha anche espresso sorpresa per il silenzio delle maggiori organizzazioni di settore: “Ci meravigliamo che le organizzazioni più grandi non stiano affrontando pubblicamente questo problema. Siamo a Ferragosto, e sarà umanamente difficile riuscire a caricare tutte le domande in tempo senza incorrere nella sanzione prevista”.

Secondo Finocchio, una soluzione pratica sarebbe stata mantenere, almeno per quest’anno, il vecchio sistema, permettendo agli agricoltori di utilizzare una piattaforma collaudata e affidabile mentre si procedeva a migliorare il nuovo sistema digitale.

“Alla fine, come sempre, sono gli agricoltori a pagare il prezzo di questi disservizi”, ha concluso con amarezza il presidente Finocchio, auspicando che le autorità competenti prendano provvedimenti urgenti per risolvere la situazione prima che sia troppo tardi.